Giovedì nero per le Borse del Vecchio Continente intimorite dalla prospettiva che la Federal Reserve possa rivedere le proprie disposizioni di politica monetaria prima della fine dell’anno. A far contrarre i listini europei sono state le parole pronunciate ieri dal numero uno dell’istituto, Ben Bernanke. Il banchiere ha spiegato che se il mercato del lavoro migliorerà, verrà ridotto il numero di bond che acquista la Fed e che adesso si attesta a circa 85 miliardi di dollari al mese.
Le Borse europee in netto calo
Le Borse europee, dopo i dati negativi sull’attività industriale cinese a giugno e la conferma di un probabile stop nel 2014 al quantative easing americano affondano. Londra perde il 2,3% e Milano l’1,8%, dopo essere scesa fiinio al 2%. Giù del 2,5% Francoforte e del 2,4% Parigi. Madrid arretra del 2,3%. Ieri la Fed ha fatto sapere che, se le previsioni si riveleranno corrette e continuerà la ripresa dell’economia Usa, la Federal Reserve interromperà entro il 2014 il proprio programma di acquisto di titoli avviato per stimolare l’economia e cioè l’acquisto, ogni mese, di 85 miliardi di dollari tra titoli di Stato e obbligazioni. A Piazza Affari tra le blue chip maglia nera a Bper (-5,1%), seguita da Saipem (-3,4%)), Ubi (-3,1%) e Intesa Sanpaolo (-3%).
La decisione della Fed gela Wall Street
Ieri la Federal Reserve ha confermato le proprie misure di politica monetaria, ma al tempo stesso ha indicato che la fed potrebbe "iniziare a tagliare il piano di acquisto di bond alla fine dell’anno se le previsioni su inflazione e disoccupazione sono corrette". Parole, che hanno fatto tremare gli investitori, timorosi che un ritocco della manovra di acquisto dei bond possa togliere ossigeno ai mercati. Il banchiere ha comunque sottolineato che "una decisione in merito a un rialzo dei tassi di interesse è ancora lontana". Wall street ha reagito male. Con il Dow Jones che ha lasciato sul parterre l’1,35% e il Nasdaq l’1,12%.
Borse asiatiche chiudono in forte ribasso
Le principali piazze asiatiche hanno seguito i ribassi di Wall Street segnando i minimi dal 2011. C'è il timore di una stretta del credito in Cina e alle indicazioni della Fed di ridurre stimoli all’economia. In questo scenario i listini del far east hanno perso mediamente il 3,6% (indice Msci) registrando il peggior tonfo in quasi due anni. Pensanti soprattutto le quattro piazze finanziarie più importanti del continente come Hong Kong (-2,64%), Shangai (-2,34%), Seul (-2%) e Tokyo (-1,74%).
"Molti investitori speravano che la festa dei soldi a basso costo andasse avanti e invece Bernanke ha fatto capire che presto la barra tornerà dritta", ha commentato un operatore. Intanto dalla Cina i dati sull’attività industriale a giugno hanno deluso le attese, con l’indice pmi manifatturiero sceso ai minimi da 9 mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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