Fiat presenta conti record e "sgomma" in Borsa (+9%)

A dicembre 5 miliardi di cassa senza cedere asset. Marchionne: "Maserati ci fa perdere ancora soldi"

Fiat presenta conti record e "sgomma" in Borsa (+9%)

Sergio Marchionne ha sorpreso ancora, presentando dati trimestrali record. E la debolezza, paventata dallo stesso ad all'assemblea degli azionisti, è risultata impercettibile: anche l'indebitamento industriale netto è salito di «soli» 500 milioni, portandosi a 5,1 miliardi, sconfessando le stime (crescita molto più elevata) degli analisti. A incidere è stata la stagionalità negativa del capitale di funzionamento. A ridursi, invece, è stato il debito lordo, sceso a circa 21,16 miliardi da quasi 24,05 miliardi di fine 2016

E anche il mercato Usa, che da mesi vede le vendite di Fca in calo (-6% da gennaio) a causa dell'uscita di produzione di alcuni modelli e dell'abbattimento delle consegne alle flotte, ha impressionato positivamente: il calo delle consegne e della quota di mercato sono controbilanciati dal miglioramento dei margini. «Sorprendente», ha commentato un analista. La Borsa ha premiato i conti con un +9,3%, proiettando le azioni Fca a 10,60 euro, con Moody's a innalzare da stabile a positivo l'outlook e confermare il corporare credit rating a Ba3.

A spingere i conti di Fca sono stati soprattutto il buon andamento dell'area europea e di Maserati (consegne raddoppiate a quasi 12.000 unità grazie al Suv Levante; +109% in Europa, +98% in Cina, +77% in Usa; fatturato +87% a 949 milioni; +569% a 107 milioni l'Ebit adjusted).

Per il Lingotto il primo trimestre ha segnato un utile netto salito del 34% a 641 milioni e un Ebit adjusted cresciuto dell'11% a 1,5 miliardi, su ricavi in rialzo del 4%, a 27,7 miliardi. L'utile netto adjusted: +27% a 671 milioni. In linea con il primo trimestre 2016 le consegne globali di veicoli: 1,14 milioni di unità. La liquidità disponibile ammonta a 21,6 miliardi, -2 miliardi rispetto a dicembre 2016 per la programmata riduzione del debito lordo. «La forza di questi risultati conferma la convinzione che saranno raggiunti i target al 2018. Possiamo raggiungere i 5 miliardi di cassa a dicembre anche senza vendere asset (Magneti Marelli, ndr) - ha spiegato Marchionne -: eventuali operazioni di cessione non sono pensate per ridurre il debito, ma per creare valore sostanziale per gli azionisti, come fatto con Ferrari».

Fca ha registrato in Europa un aumento del 12% delle consegne a 340mila unità, con ricavi netti in rialzo del 12% a 5,63 miliardi e un Ebit adjusted in crescita dell'85% a 178 milioni. A fare da traino questi modelli: Fiat Tipo, Alfa Romeo Giulia e Stelvio, e il furgone Talento di Fiat Professional. In Brasile, mercato sempre debole, il gruppo mantiene la leadership con una quota del 17,8%; i ricavi sono cresciuti del 28% a 1,67 miliardi; Ebit adjusted negativo per 20 milioni, da +11 milioni di un anno prima, per i maggiori costi di prodotto determinati dall'inflazione e gli sfavorevoli effetti dei cambi. Nell'Asia Pacifico (Ebit adjusted +75% a 21 milioni) si avvertono i risultati della joint venture cinese con Gac basata su Jeep.

Bene anche la divisione componenti (Magneti Marelli, Comau e Teksid) con +9% di ricavi netti, a 2,53 miliardi, e +37% dei Ebit adjusted a 118 milioni.

Marchionne ha confermato la ricerca di un partner per lo sviluppo di nuove tecnologie su connettività e guida autonoma («guardiamo anche ad altri, oltre a Google»), mentre sul rilancio di Alfa Romeo e Maserati, ha precisato che

«stiamo ancora perdendo soldi come previsto, andrà meglio nel 2018». I presunti contatti con Volkswagen sono stati liquidati con una battuta: «Non ho parlato con Matthias Müller, ero occupato a far registrare risultati record».

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