«La disponibilità della Regione a iniziare un dialogo con l'azienda è vincolata al ritiro della procedura di cessazione dell'attività produttiva», questa è la posizione del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (in foto), a seguito dell'incontro di ieri con il presidente di Wartsila Italia, Andrea Bochicchio. L'azienda finlandese, che fabbrica sistemi di propulsione e generazione d'energia per uso marino e centrali elettriche, ha annunciato 450 esuberi nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, vicino a Trieste.
I sindacati richiedono con urgenza l'apertura di un tavolo al Ministero dello sviluppo economico per impedire la dismissione industriale dello stabilimento triestino di Wartsila che, tra maestranze dirette e indotto, vale quasi 700 posti di lavoro. Domani ci sarà un presidio di lavoratrici e lavoratori delle aziende in crisi organizzato da Nccdl Cgil, Ast-Cisl e Ccdl Uil alle 15.15 davanti alla Prefettura.Intanto ieri, dopo un incontro con i verfici dell'azienda finlandese, Fincantieri avrebbe espresso l'intenzione di interrompere le collaborazioni strategiche per l'innovazione di prodotto su motori green.
Wartsila, con una nota, ha detto di essere «impegnata a collaborare con sindacati e istituzioni per identificare possibili soluzioni a supporto dei lavoratori, in linea con la legislazione
italiana». Wärtsilä ha inoltre sottolineato che «nei prossimi anni l'Italia e Trieste resteranno importanti per l'azienda con le attività di Ricerca&Sviluppo, vendita, project management, sourcing, assistenza e formazione».
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