Un ministro talmente preparato che ha bisogno di chiedere aiuto all'estero. Si potrebbe sintetizzare così la posizione del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. In una nota del ministero si legge come sia stata chiesta una mano all'Ocse e Fondo monetario internazionale e il tutto in modo diretto e formale: "Abbiamo conferito l'incarico di individuare tra le esperienze internazionali buone pratiche che potrebbero essere adottate anche dalla nostra amministrazione fiscale".
L'idea del ministero è quella trovare delle "buone pratiche" per un nuovo rapporto con i contribuenti. Nel rapporto si legge ancora: "vogliamo un rinnovato rapporto tra contribuenti e fisco, basato sulla fiducia e la collaborazione, orientato a incrementare il livello di adempimento spontaneo e prevenendo il contenzioso" vale a dire siamo stanchi di perseguitare noi gli evasori diteci voi come fare.
Non è la prima volta che il ministero si appoggia all'estero. Già nella delega fiscale data al Governo sono state recepite delle indicazioni dell'Ocse. Leggendo ancora il documento del Mef si scopre che non è la prima volta che il ministero si rivolge all'estero: "missioni analoghe sono sono state richieste al Fmi anche nel 1999, quando furono istituite le agenzie fiscali, e vengono richieste nuovamente oggi".
Mentre a Fmi e Ocse si si aggiungeranno anche esponenti delle Entrate, di
Equitalia, dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza, non è chiaro quali saranno i costi della consulenza. Si perchè nel documento del ministero non si capisce se questa richiesta di aiuto sarà gratuita o a pagamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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