Una mazzata da cinque milioni di euro a testa, il massimo edittale consentito. A tanto ammonta la multa inflitta ieri dall'Antritrust a Generali e UnipolSai, accusate di aver adottato «pratiche commerciali scorrette» nella fase di liquidazione della Rc Auto.
Alle due compagnie viene imputata una violazione del Codice del consumo, perché le due società avrebbero «reso difficoltoso per i clienti l'accesso al fascicolo del sinistro e omesso informazioni rilevanti sull'ammontare del rimborso o sul suo rifiuto». Secondo l'Antitrust, la pratica commerciale sarebbe stata realizzata «tramite condotte ingannevoli e aggressive. In primo luogo, le due società hanno attuato comportamenti dilatori, ostruzionistici e/o di ingiustificato rifiuto» alle richieste di accesso agli atti del sinistro.
In particolare, al momento di decidere l'ammontare del rimborso, le società non avrebbero fornito informazioni rilevanti relative alla sua determinazione o alle motivazioni di rifiuto di risarcimento. Secondo l'Autorità si tratta di carenze idonee a indurre i destinatari ad accogliere l'offerta risarcitoria o a respingerla senza le informazioni necessarie per contrapporsi. Infine, la pratica commerciale sarebbe stata realizzata «imponendo ostacoli di vario genere all'esercizio dei diritti derivanti dal contratto di assicurazione Rc Auto e senza rispettare i termini temporali fissati dal Codice delle Assicurazioni Private per la formulazione dell'offerta o per il suo rifiuto. Sia nel caso di Generali sia in quello di UnipolSai ci sono stati numerosissimi sinistri in cui l'offerta e/o il suo diniego sono stati formulati in ritardo rispetto al termine previsto dalla legge».
La mossa dell'Antitrust, tuttavia, ha scontentato un po' tutti. Secondo il Codacons la multa inflitta «è inadeguata e irrisoria, e non farà nemmeno il solletico ai due big delle assicurazioni italiane». Sulla stessa onda l'Unione nazionale consumatori, secondo cui andrebbe previsto per legge che le multe delle Authority debbano sempre superare l'illecito guadagno, «invece la classe politica sta andando nella direzione opposta e, ad esempio, nel recepire la direttiva UE 2019/2161, si prevede che l'ampliamento delle sanzioni dal 2 al 4 per cento del fatturato non valgano nel caso di violazioni del Codice del consumo».
Allo stesso modo sono contrariate le due aziende multate.
Generali Italia, attraverso una nota, ha definito «infondati gli addebiti dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato» e ha annunciato che intende impugnare il provvedimento. Lo stesso farà anche UnipolSai che «respinge con fermezza gli addebiti per asserite pratiche commerciali scorrette nella liquidazione dei sinistri Rc Auto contenuti nel provvedimento dell'Antitrust.
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