Generali, palla al board per il post-Caltagirone

Il comitato nomine propone una mediazione: un nome "bipartisan" per il nuovo consigliere

Generali, palla al board per il post-Caltagirone

La nuova puntata della disputa per la governance delle Generali sarà la prossima settimana, quando molto probabilmente verrà convocato un nuovo consiglio di amministrazione per risolvere il nodo della cooptazione del consigliere che andrà a sostituire il dimissionario Francesco Gaetano Caltagirone.

Ieri si è tenuta la riunione del comitato nomine del Leone, guidato dal presidente Andrea Sironi, con Clara Furse, Diva Moriani e Luisa Torchia, ma senza i consiglieri della minoranza che per ora rimangono fuori da tutti i comitati in attesa della nomina del nuovo consigliere. L'incontro, iniziato nel tardo pomeriggio, è durato oltre due ore: Sironi ha fornito un resoconto dettagliato dei colloqui avuti nelle scorse settimane con i consiglieri non eletti della lista Caltagirone. Secondo varie fonti, questi colloqui non si sarebbero conclusi con la disponibilità dei candidati, che analogamente a quanto aveva fatto Roberta Neri, hanno posto come condizione per accettare dell'incarico il voto unanime del cda. Cosa che non potrà avvenire, a causa della contrarietà dei consiglieri della minoranza. Il Comitato si è concluso, quindi, con una proposta di mediazione che verrà sottoposta al cda della prossima settimana. Possibile che si avanzi la candidatura di un nome indipendente, al di fuori della lista Caltagirone, che possa intercettare il consenso di tutto il consiglio.

La situazione, come si sa, è in stallo dal 27 maggio, quando Caltagirone ha deciso di dimettersi dal cda, che per statuto deve essere per forza composto da 13 elementi e non può esimersi dal trovare un sostituto. La minoranza che fa capo all'imprenditore romano, rappresentata in consiglio da Flavio Cattaneo e Marina Brogi, è da tempo ferma sul nome di Luciano Cirinà, il manager che è stato licenziato ed è in causa con il gruppo dopo essere stato il candidato ad della lista Caltagirone (poi sconfitta) lo scorso 29 aprile. In base allo statuto, è il primo dei non eletti dello stesso genere (rispetto a quello del consigliere dimissionario) della lista Caltagirone (se si esclude Claudio Costamagna, che si è detto non disponibile). Ed è, dalle parti di Caltagirone, anche considerato il candidato ideale a entrare in cda per il bagaglio di conoscenze. Il suo nome, tuttavia, è ritenuto dalla maggioranza non idoneo in base a pareri legali chiesti dal comitato nomine. Nell'ultimo consiglio la minoranza aveva proposto di mettere ai voti il nome di Cirinà, ma Sironi ha deciso di non assecondare la richiesta.

La palla, ora, ritorna al cda, dove si vedrà se la minoranza sarà disposta a muoversi o meno dalle proprie posizioni.

Intanto, da lunedì inizieranno gli acquisti per le azioni residue

di Cattolica, dopo che il Leone ha superato nei giorni scorsi la soglia del 90% del capitale. Gli acquisti termineranno il prossimo 29 luglio allo stesso prezzo di 6,75 euro dell'Opa che si è conclusa lo scorso 29 ottobre.

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