Generali, tensione al vertice di Assogestioni. Il fronte Mediobanca contro la lista dei fondi

Rinviata a lunedì la conclusione della riunione che avrebbe dovuto indicare i candidati dei gestori. Minacciati esposti

Generali, tensione al vertice di Assogestioni. Il fronte Mediobanca contro la lista dei fondi
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Scontro frontale in Assogestioni sulla lista di minoranza da presentare all'assemblea delle Generali del 24 aprile. La riunione del comitato dei gestori dell'associazione è iniziata ieri dopo la chiusura delle Borse e andata avanti fino all'ora di cena ma si è conclusa con una fumata nera. E con un rinvio della discussione a lunedì.

All'ordine del giorno c'era la decisione se presentare o meno entro fine marzo una lista di almeno 3 candidati per il cda delle Generali che verrà rinnovato col voto dell'assemblea di aprile. Alla fine sarebbero rimasti seduti attorno al tavolo della discussione solo i rappresentanti di Eurizon, Fideuram e Poste. Ad astenersi sarebbero invece stati Anima e la controllata Kairos in quanto in potenziale conflitto di interesse, dato il peso di Caltagirone, che è socio forte della sgr ma anche di Generali, e in procinto di presentare una lista corta di 6 nomi per il Leone. Il fronte vicino a Mediobanca (che non ha partecipato fisicamente ai lavori perché presenterà una lista di maggioranza di almeno 13 nomi per occupare 7-8 poltrone nel cda, con capofila Andrea Sironi e Philippe Donnet) avrebbe sollevato problemi di incompatibilità anche per Poste paventando un rischio di impugnativa.

Vedremo se lunedì arriverà la fumata bianca, anche se allo stato pare prevalere l'idea di presentare un elenco di candidati, poi ci sarà da discutere sui nomi da proporre. Ma i tempi sono stretti, dato che il termine per il deposito delle liste è fissato per il 29 marzo, 25 giorni prima della data della prima convocazione (23 aprile) dell'assemblea. Come anticipato dal Giornale, sulla lista dei gestori potrebbe confluire il voto di Unicredit, accreditato di un pacchetto di poco inferiore al 10%, che rischia di diventare l'ago della bilancia per l'esito assembleare e poi per gli equilibri all'interno del nuovo board del Leone. In questo modo la banca guidata da Andrea Orcel si terrebbe in qualche modo fuori dalla mischia e la mossa potrebbe essere anche gradita al governo che da mesi ha acceso un faro su Trieste dopo l'annuncio dell'operazione Natixis da parte dell'amministratore delegato Philippe Donnet.

Sempre ieri, intanto, il sottosegretario del Mef, Federico Freni, ha commentato l'intenzione delle Generali di acquistare più Btp: «Chiunque compri titoli di Stato ci fa felici, chiunque compri il debito ci fa felici, chiunque direzioni l'allocazione degli investimenti e del risparmio in Italia ci fa felice», ha detto Freni.

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