Il ministro Giorgetti ha sottolineato l’importanza di questo ritorno in presenza di espositori, visitatori professionali e buyer: “Non è semplicemente una ripartenza ma un rinascimento perché sono state fatte ripartire anche le energie spirituali: la volontà di fare, la vocazione imprenditoriale tornando a essere liberi anche se con qualche regola da rispettare. Ed è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto, ma rispettando ulteriori regole. L'alternativa era il rischio di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere. Stiamo lavorando alle filiere della calzatura e del tessile, che sono quelle che hanno pagato di più e non è un caso che non sono soggette allo sblocco dei licenziamenti. Sono oggetto della nostra attenzione e ci sarà anche qualche provvedimento ulteriore per il settore. La nostra ambizione è di fare i prodotti migliori al mondo e quindi di tornare anche sui mercati internazionali nel momento in cui si riapre il mondo ed è una fase in cui queste imprese, che hanno resistito con tanta fatica, devono avere lo Stato al loro fianco”.
Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici e di Micam Milano, gli ultimi dati economici del comparto produttivo determinante per il made in Italy e l'economia del Paese “sono confortanti ed evidenziando come anche nel secondo trimestre dell'anno emerga un forte recupero nei principali indicatori dopo l'impennata già registrata a marzo". Le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici registrano infatti incrementi a doppia cifra sull'anno precedente: aumentano sia la produzione industriale (+13%) che il fatturato (+22%). In crescita anche la spesa delle famiglie italiane (+17,4%) ma soprattutto è l’export l'export (+31,5%) che può dare la spinta più forte al made Italy calzaturiero. "Ripresa sui mercati da consolidare perché - spiega Badon - resta ancora elevato il gap coi livelli pre-Covid. Se le vendite all’estero estero limitano il divario col 2019 attorno al -5% in valore, ma con un -11% in quantità nei primi 5 mesi, domanda interna, produzione industriale e fatturato restano ancora decisamente al di sotto dei livelli, già peraltro poco soddisfacenti, di due anni addietro, con divari superiori al 15%".
"L'export è già ripartito: i dati delle esportazioni dei primi sette mesi dell'anno per l'Italia segnano un +4% rispetto al 2019 e quindi siamo su livelli già superiori a quelli pre- Covid; si tratta di un dato estremamente importante - sottolinea il presidente dell'Ice Carlo Ferro - anche se i settori come calzature e pelle hanno sofferto di più nel 2020 e stanno ancora faticando, per questo siamo impegnati a spingerli sui mercati però hanno comunque segnato un recupero del 30% per i sei mesi di quest'anno rispetto all'anno precedente".
“Non dimentichiamo - spiega ancora - che abbiamo messo in piedi 28 marketplace e-commerce nel mondo e la maggior parte di questi serve anche il settore della moda consentendo alle imprese di essere presenti a zero costi e con il nostro supporto. A daquesto si affinacia il be-to-be, i rapporti fra gli operatori, arrivando su una vetrina che funziona in 190 Paesi. La combinazione fisico-digitale utilizzata per l’edizione di Micam X dello scorso anno viene utilizzata durante e dopo la fiera per andare su quei Paesi da cui i buyer ancora non si muovono.
“Da inizio settembre abbiamo partecipato in Italia all’inaugurazione di tredici fiere - conclude Ferro - e questo è un dato importante, unito al livello di qualità e innovazione di prodotto delle nostre aziende ed è proprio per questo che l’export è ripartito così bene”.
Fiera Milano torna ad essere il grande hub espositivo al servizio dell’economia e delle Pmi e lo fa anche con le manifestazioni organizzate direttamente: a Rho è incorso, in Homi Fashion&Jewels, l’evento dedicato al gioiello moda, al bijou e all'accessorio, organizzato inaugurato questo sbato che si tiene in parziale contemporaneità con le altre manifestazioni della galassia di Confindustria Moda, in programma fino al 21 settembre ed è affollatissimo di visitatori mentre in fieramilano_MiCo si chiude quesat domenica miart 2021, la prestigiosa manifestazione internazionale dedicata all'arte moderna e contemporanea che ha segnato il ritorno in forze di gallerie, collezionisti e visitatori con la sua rinnovata carica di novità.
“Questo ci fa dire che la ripartenza delle fiere e è tutt’altro che simbolica ma sta prendendo corpo - dice al Giornale.it l’ad di Fiera Milano Luca Palermo -. La scommessa è vinta e si rinforza il concetto di fiera. C’erano grandi dibattiti sul fatto che servissero o non servissero ma questo dubbio si è autorisolto. Ora sta a noi operatori e a noi Fiera Milano che siamo leader di mercato, far evolvere questo modello per far si che le aziende abbiamo il motivo per continuare a esporre trovando quel luogo fisico e anche virtuale - perché anche questo è importante ma da solo non funziona -, in cui proporre in maniera importante l’innovazione, il prodotto, la qualità al mercato italiano ma in particolare a quello internazionale.
La nostra capacità di essere un hub internazionale, di attrarre a Milano buyer qualificati da tutto il mondo sarà fondamentale e per farlo dobbiamo offrire gli strumenti migliori e più facili di utilizzo della fiera a espositori e visitatori e in questo il digitale non è un nemico ma un grande ausilio all’evoluzione del nostro modello di business”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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