Gucci è in caduta libera. Pinault punta su Bottega

Il gruppo transalpino non teme l'arrivo dei dazi Usa. E assicura: "La produzione resta in Italia e Francia"

Gucci è in caduta libera. Pinault punta su Bottega
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Francois-Henri Pinault (in foto) non teme la guerra dei dazi ed esclude categoricamente una delocalizzazione della produzione negli Stati Uniti. L'amministratore delegato di Kering, il gruppo del lusso a cui fanno capo i brand Gucci, Bottega Veneta e Saint Laurent, non vede forti impatti per il colosso transalpino dai potenziali dazi statunitensi. «La maggior parte dei nostri marchi li produciamo in Italia e in Francia, vendiamo una parte della nostra cultura», ha detto Pinault ricordando che Kering opera da tempo in mercati chiave come quello cinese che impone dazi all'importazione e questo si è tradotto in prezzi più elevati. Nell'ipotesi di dazi potrebbe anche esserci addirittura anche una ricaduta positiva, ossia l'aumento della domanda da parte dei turisti statunitensi in quanto i prodotti in Europa risulterebbero più economici rispetto agli Stati Uniti. Una presa di posizione ben diversa rispetto a quella del gigante del lusso Lvmh che nelle scorse settimane ha aperto a una parziale delocalizzazione negli Stati Uniti.

Se i dazi al momento non tolgono il sonno a Kering, a destare non poche preoccupazioni è la crisi profonda del marchio Gucci che non accenna a placarsi. Nell'ultimo trimestre del 2024 le vendite di Gucci hanno segnato un crollo del 24% rispetto al calo del 19% prospettato dagli analisti. Sull'intero anno la flessione si attesta al 23%. Un problema non da poco visto che la maison fiorentina rappresenta quasi la metà delle vendite del gruppo Kering e circa due terzi dell'utile operativo. «Un compromesso per una ripresa veloce non è possibile», ha tagliato corto Pinault che si è detto sicuro che Gucci «tornerà». Il 2025 è visto come un anno di stabilizzazione per il marchio con margini in ripresa nella seconda metà dell'anno. Nessuna novità in merito al direttore creativo che prenderà il posto di Sabato de Sarno dopo il divorzio con lo stilista arrivato a sorpresa. Le ultime indiscrezioni puntano forte su Hedi Slimane, stilista da un passato luminoso in Saint Laurent e che recentemente è uscito da Celine.

Un segnale di forza è invece arrivato da Bottega Veneta, che nel quarto trimestre segna un'accelerazione a +17% su base annua (dal +9% del trimestre precedente) con ricavi sull'intero anno a 1,7 miliardi, in crescita del 4%. Tra gli altri brand di punta, Yves Saint Laurent registra ricavi a 2,9 miliardi (-9%). Il 2024 del gruppo Kering si è chiuso con una caduta verticale del 62% dell'utile netto a 1,13 miliardi, mentre i ricavi segnano una contrazione del 12% a 17,2 miliardi.

A far ben sperare gli investitori, che hanno premiato ieri il titolo con un +1,3% alla Borsa di Parigi, i segnali di ripresa delle vendite nella Cina, così come negli Stati Uniti. Reazione positiva anche dei protagonisti del lusso presenti in Piazza Affari con il titolo Brunello Cucinelli salito dello 0,4% e Moncler del 2,3%, con quest'ultimo in forte rally da inizio anno (+22%).

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