Inflazione al 2,6% e l'euro si rafforza

I prezzi a luglio nell'Eurozona

Inflazione al 2,6% e l'euro si rafforza
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Lieve accelerazione estiva per l'inflazione nell'Eurozona. A luglio segnala un aumento del 2,6% annuo rispetto al 2,5% del mese precedente e in linea con i dati preliminari dell'Eurostat. Le pressioni al rialzo sui prezzi - che rimangono sopra il tasso obiettivo del 2% della Bce, non dovrebbero però dissuadere l'istituto centrale dal tagliare nuovamente i tassi nel prossimo meeting. L'inflazione core, che esclude i prezzi volatili dell'energia e dei generi alimentari, è rimasta stabile al 2,9%.

Lo scorso mese il principale contributo al rialzo dei prezzi è arrivato dai servizi (1,82 punti percentuali), seguiti da prodotti alimentari, alcol e tabacco (0,45%), beni industriali non energetici (0,19%) ed energia (0,12%). L'inflazione dei servizi, che rappresenta quasi il 45% dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo, segna comunque un leggero rallentamento dal 4,1% al 4 percento. Tra i paesi europei l'inflazione più bassa si registra in Finlandia (0,5%), Lettonia (0,8%) e Danimarca (1%), mentre corre di più in Romania (5,8%), Belgio (5,4%) e Ungheria (4,1%).

Sui mercati valutari la reazione dell'euro è stata di un ulteriore rafforzamento arrivando fino a 1,1080 contro il dollaro, pari al livello più alto da fine dicembre dello scorso anno.

In generale, a spingere al rialzo la divisa unica europea (salita in cinque delle ultime sei sedute) sono principalmente le crescenti aspettative che la Fed inizi a tagliare i tassi a settembre e possa muoversi più velocemente della Bce nell'allentare la propria politica monetaria. Venerdì parla Jerome Powell a Jackson Hole.

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