"I tassi Bce scenderanno. Occhio al fattore Nvidia"

Il vice dg di Banca Generali: "Troppo scarse le azioni nelle tasche degli italiani, vince chi sa selezionare"

"I tassi Bce scenderanno. Occhio al fattore Nvidia"
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La seconda metà dell'anno è iniziata sulla falsariga del copione che va in scena sui mercati da oltre 18 mesi. A dare sostanza all'ottimismo c'è l'aspettativa che le banche centrali rivedano al ribasso i tassi di interesse, inflazione permettendo. Una situazione in evoluzione che implica l'emergere di nuovi trend d'investimento. Chiaramente i Btp rimangono in prima fila tra i risparmiatori italiani. «Le obbligazioni restano un punto d'interesse importante ma la tendenza è meno impetuosa taglia corto Andrea Ragaini, vicedirettore generale di Banca Generali - . Accanto ai bond sta ritornando l'interesse verso i fondi e il risparmio gestito in generale». Ragaini ritiene che il trend dell'inflazione sia in discesa, ma che continuerà ad essere una variabile da considerare nei portafogli.

Un tratto caratteristico dei portafogli d'investimento degli italiani è il sottopeso sulle azioni, molto penalizzante se si guarda alla corsa a perdifiato dei mercati: +23% l'indice S&P 500 nel 2023 e +18% quest'anno. «I risparmiatori devono comprendere da una parte i bisogni d'investimento, dall'altra lo scenario geopolitico e le dinamiche di rallentamento della crescita che invitano a un'attenta diversificazione osserva Ragaini - . In questo senso, un approccio oculato, con l'aiuto magari delle gestioni attive e di una consulenza professionale, verso il mercato azionario non può certo mancare». «È chiaro che le azioni oscillano di più, ma la storia ci insegna che su un orizzonte di dieci anni la fonte d'investimento vincente nel confronto con l'inflazione è stato proprio l'azionario, con gli indici in costante progresso nel lungo periodo».

Dall'ultimo rapporto di Assogestioni emerge inoltre una tendenza tra gli under 40 ad affidarsi ai Piani di accumulo (Pac). «Da parte dei nostri clienti, specie quelli più giovani, registriamo una maggiore tendenza a investire in modo progressivo nell'azionario, con Pac che consentono di mitigare i rischi temporali dell'acquisto e cavalcare nel lungo periodo l'accumulo delle prospettive di sviluppo delle società selezionate. La tendenza è trasversale. I giovani accumulano ciò che ancora non hanno, ma anche i clienti private ponderano in questo modo l'approccio al rischio», sottolinea il vice direttore generale di Banca Generali.

Dietro ai record di Wall Street ci sono principalmente i giganti tech, da Apple a Nvidia, arrivati a valere da soli cinque vole l'intera Borsa Italiana. «L'investimento passivo può portare a una grande concentrazione su alcuni titoli e non è privo di rischi in caso di repentini cambi di direzione. Il modo per attenuare questi rischi è sempre quello di diversificare, meglio se con una gestione attiva che permette di selezionare le storie in base al mandato del cliente e la professionalità del gestore. Gestione attiva vuole dire certamente fondi, come nel nostro caso la gamma diversificata Lux Im che consente di seguire trend come l'innovazione, l'AI o la transizione energetica.

Ma allo stesso modo è giusto considerare per la protezione dei portafogli anche gli investimenti assicurativi, da una parte le tradizionali ramo primo, cui si affiancano le multilinea che alla stabilità del rendimento garantito per una parte dell'investimento affiancano anche la diversificazione in fondi».

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