Ilva, altro che rilancio. Oltre 8mila addetti in Cig

Oggi scade il termine annunciato per il piano Arcelor. Nessuna convocazione per i sindacati

Ilva, altro che rilancio. Oltre 8mila addetti in Cig

Altri dieci giorni sono passati dalla proroga concessa dal governo ad Arcelor Mittal per la presentazione del piano industriale del polo siderurgico di Taranto. Ma ieri sera, a 24 ore dalla scadenza effettiva, nulla si intravede all'orizzonte se non una richiesta di maxi-cassa integrazione per oltre 8mila addetti. «Una vera doccia fredda», secondo i sindacati, che non sono stati convocati, né aggiornati, sullo stato della trattativa industriale tra le parti.

Arcelor Mittal ha inviato solo ieri pomeriggio una lettera alle parti sociali annunciando le necessità di fare ricorso, a partire dal 6 luglio, e «per un periodo presumibile di 9 settimane» alla Cassa integrazione ordinaria per ben 8.157 dipendenti. In sostanza «l'intero organico aziendale ha specificato Arcelor al netto della dirigenza». L'azienda ha spiegato che la richiesta deriva dalla emergenza Covid-19 «ancora in atto si legge nel documento in tutto il territorio nazionale e internazionale, i cui effetti continuano ad avere riflessi in termini di calo delle commesse e ritiro degli ordini prodotti». A questo la multinazionale dell'acciaio ha aggiunto il «parziale blocco di parte delle attività produttive, manufatturiere, distributive e commerciali che hanno reso difficilissimo, per altro, anche la chiusura degli ordini e delle fatturazioni». Una cassa «continua», dunque, visto che il 6 luglio scadeva la «cassa integrazione Covid» per gli 8mila dipendenti metalmeccanici, e proprio da quel giorno Arcelor si avvarrà nuovamente di ammortizzatori sociali.

Una nuova tegola dopo lo scontro dei giorni scorsi quando l'azienda ha impedito ai commissari straordinari e ai loro tecnici di effettuare una visita ispettiva per visionare lo stato degli impianti. «Molto probabilmente oggi a Roma non ci sarà nessun confronto tra azienda e governo sul nuovo piano, pare che Arcelor Mittal invierà il documento al governo via mail», spiega una fonte.

«Non è possibile ha commentato il leader Uilm Rocco Palombella che Mittal si appresti a presentare un documento ufficiale e che il governo non sappia nulla: stiamo parlando di un'azienda di cui lo Stato è ancora proprietario». Due gli scenari che si aprono: il piano viene accolto dal governo che convoca i sindacati la prossima settimana, dopo averlo esaminato, oppure, lo rispedisce al mittente.

Un'ipotesi, quest'ultima, che sembra prevalere e che prefigura l'ennesimo rinvio ai tempi supplementari della trattativa: «Si andrà a settembre prevede una fonte vicina alla vicenda considerando che nulla di concreto può essere programmato senza capire qual è lo stato degli impianti e con luglio e agosto a regime zero».

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