Ilva, Morselli fa l'indiana e batte cassa

Tra i creditori spunta l'ex ad che chiede due milioni. Il responsabile acquisti ne vuole sei

Ilva, Morselli fa l'indiana e batte cassa
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Lo stato passivo dell'ex Ilva è stato definito e ammonterebbe a 1,7 miliardi di euro. Secondo indiscrezioni raccolte dal Giornale il documento preparato dal tribunale di Milano sarà la base per l'udienza del 19 giugno quando andrà in scena non senza sorprese - l'adunanza dei creditori per l'esame dello stato passivo davanti al giudice. Una cifra importante che comprende diverse voci che vanno, per esempio, dai debiti verso i creditori, ai contenziosi, passando per le linee di debito finanziarie.

Per quanto riguarda i creditori, ci sarà un attento screening delle posizioni (alcune saranno ammesse, altre no, e altre ancora riconciliate) che durerà qualche mese e che potrebbe ridurre almeno, in parte, la cifra.

Secondo quanto riporta il documento, sono centinaia le posizioni al vaglio e tra i creditori che si sono fatti avanti, reclamando crediti verso l'azienda, figurano anche l'ex ad Lucia Morselli e il suo «sodale» e responsabile degli acquisti Domenico Ponzio. Entrambi con richieste rilevanti: circa 2 milioni per l'ex ad e circa 6 milioni per il manager. Ovviamente tra i creditori figurano anche grandi nomi come Unicredit (che ha acceso con Ilva una linea di credito da 250 milioni e si sarebbe insinuata per 200 milioni) o Snam, per la fornitura di gas all'azienda (circa 200 milioni). E poi ancora grandi fornitori di materie prime come Glencore e Vale S.A.

Sul fronte industriale, intanto, ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha incontrato a Palazzo Piacentini una delegazione di Federacciai, guidata dal presidente Antonio Gozzi. Al centro del confronto la produzione siderurgica nazionale, anche in vista degli obiettivi di decarbonizzazione del comparto. Il ministro nei giorni scorsi ha detto di puntare ad attivare le procedure per l'assegnazione degli impianti dell'ex Ilva entro luglio.

E non a caso, martedì è cominciata dagli impianti di Genova e di Novi Ligure di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria la visita conoscitiva dei potenziali investitori stranieri. Il via lo hanno dato gli indiani di Vulcan Steel e Steel Mont, ma quest'ultimi sarebbero sostanzialmente i consulenti dei primi. La delegazione è stata accolta dai commissari di AdI in amministrazione straordinaria (Fiori, Quaranta e Tabarelli) e dal nuovo direttore generale Saitta (insediato sabato scorso).

Ieri la delegazione è stata di nuovo tra Genova e Novi Ligure e poi oggi e domain visiterà gli impianti del siderurgico di Taranto, lo stabilimento più grande dell'ex Ilva.

A Taranto da mesi è in funzione un solo altoforno sui tre operativi, il 4, mentre per il 2 la ripartenza è prevista dopo agosto e per l'altoforno 1 nel prossimo anno. La prossima settimana gli impianti ex Ilva saranno visitati dai rappresentanti del gruppo ucraino Metinvest, attualmente fornitore di materie prime ad Acciaierie d'Italia.

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