Gli inglesi fanno scorte: boom di esportazioni, dal prosecco ai formaggi

Scorte in vista della Brexit, quando potrebbero aumentare le tasse sui prodotti esteri

Gli inglesi fanno scorte: boom di esportazioni, dal prosecco ai formaggi

Il Regno Unito fa scorta di prosecco, in vista della Brexit. Non solo: aumentano anche le esportazioni agroalimentari dei prodotti Made in Italy. Secondo i dati emersi da un'analisi della Coldiretti, l'esportazione di cibo e bevande naziali è aumentato del 2%, mentre quella di prosecco in particolare, del 20%.

Gli inglesi stanno correndo ai ripari, perché temono che con l'uscita del Paese dall'Unione Europea i dazi doganali sui prodotti importati potranno aumentare. Già oggi, su ogni bottiglia di prosecco pesa una tassa di 3 sterline. Ma non c'è solo il prosecco, che fattura sul mercato del Regno Unito ben 348 milioni di euro, tra i prodotti preferiti dagli inglesi.

Dopo il vino, c'è l'ortofrutta fresca e trasformata, la pasta, l'olio d'oliva e i formaggi: assume un ruolo rilevante il flusso del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, il cui valore si attesta intorno agli 85 milioni di euro. Il consorzio del grana padano ha segnalato un aumento delle vendite tra gennaio e febbraio di quest'anno:"La tendenza è confermata da tutti i nostri produttori", ha spiegato il presidente del consorzio, Cesare Baldrighi, al Corriere della Sera. Tuttavia, cresce anche la preoccupazione"per il caos che potrebbe derivare sul piano della logistica dall’introduzione di nuovi dazi. Questo vuol dire controlli alle frontiere al momento di scaricare le merci".

Quando la Brexit diventerà effettiva, bisognerà capire quali dazi verranno imposti alle merci importate e cosa

comporterà la reintrosuzione della dogana. Mercoledì scorso, il governo inglese ha definito il regime di prezzi che verrà applicato in caso di mancato accordo: tasse su carne di manzo, formaggi, tonno in scatola e abbigliamento.

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