Scaduta e non prorogata: ieri sera è scaduta l'esclusiva concessa al fondo Certares (affiancato da Air France e Delta) per le trattative finalizzate all'acquisto della maggioranza di Ita e non c'è stata la terza proroga. La decisione era nell'aria ed è stata comunicata dal Mef. Può quindi rientrare in partita la cordata Msc-Lufthansa, che dopo essere stata data a lungo per favorita era stata messa all'angolo dalla scelta di Certares operata dal governo Draghi. In teoria potrebbe rientrare anche il fondo Indigo (Wizz air) che aveva presentato una manifestazione d'interessi. Le trattative con Certares, pur senza esclusiva, stanno comunque continuando.
La vicenda riparte se non da capo, da una casella ben anteriore al 31 agosto quando fu accordata l'esclusiva al fondo americano. E a questo punto si intrecciano vari elementi, soprattutto politici. L'arrivo di Giancarlo Giorgetti al Mef e comunque la nascita del nuovo governo ha mutato gli equilibri: il cda e l'ad Fabio Lazzerini (in foto) erano infatti stati nominati dal governo Conte 2. Favorevoli a Certares in particolare lo stesso Lazzerini e il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera.
Il presidente esecutivo di Ita Alfredo Altavilla era stato nominato da Draghi ed era parso più favorevole alla cordata Mscc-Lh, per la sua valenza industriale. Ma i sei membri del cda (peraltro dimissionari) più Lazzerini hanno sfiduciato il presidente, privandolo delle deleghe; quest'ultimo ha chiesto l'intervento del tribunale citando in giudizio la compagnia ma restando comunque in carica.
Ora potranno esserci ulteriori sorprese. All'assemblea dell'8 novembre potrebbero essere accettate le dimissioni dei consiglieri che sarebbero sostituiti. A quel punto Altavilla potrebbe riottenere le deleghe (in particolare, alle strategie e alleanze) e la trattativa riprenderebbe da capo. Gli era stato contestato di non aver dato adeguato accesso alla data room a Delta e Air France; una posizione che egli aveva motivato indicando il ruolo commerciale delle due compagnie nella cordata.
Certares lavora comunque al dossier e gli incontri continuano: lo scopo è capire come Ita può essere portata al profitto quando oggi vola in perdita.
L'8 novembre l'assemblea (il socio unico è il Tesoro) darà il via libera all'aumento da 400 milioni già autorizzato dall'Ue. La cessione della maggioranza di Ita deve avvenire entro il 31 dicembre: in caso contrario questi capitali saranno considerati aiuti di Stato.
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