Autostrade, aeroporti, porti, energia. Atene prepara il più grande piano annuale di valorizzazione dei beni statali del Paese. In parallelo al tentativo italiano di trovare la quadra su un piano di privatizzazioni che possa dare una mano ai conti pubblici con dismissioni per 20 miliardi in tre anni, la Grecia ha messo nel mirino una serie di asset in settori strategici per un obiettivo di raccolta che supera i 5 miliardi . Tanti i pezzi di pregio già nella lista: da una partecipazione nell'aeroporto di Atene, a concessioni per due strade a pedaggio, fino a porti e società energetiche. Tanto che, in vista della definizione dei bandi, molti player italiani si sono messi sull'attenti. Abertis, Mundys, il gruppo Gavio, Msc sarebbero alla finestra in attesa dei dettagli. Ma è sicuro che da qui all'inizio dell'anno la platea di potenziali interessati crescerà coinvolgendo fondi di investimento a altre società pronte all'espansione internazionale.
La nazione più indebitata della zona euro ha raccolto dal 2011 circa 10 miliardi dalla vendita di asset statali, una componente chiave di un piano di ripresa che è seguito ai salvataggi internazionali terminati nel 2018 e che hanno tenuto a galla il Paese durante una crisi del debito decennale.
Gli oltre 5 miliardi fissati per il 2024 rappresenterebbero la somma più alta raccolta dalle privatizzazioni in un solo anno ha detto Dimitris Politis, amministratore delegato dell'agenzia di privatizzazione Hradf spiegando che la cifra include circa 1,5 miliardi dalla concessione a lungo termine dell'autostrada Egnatia, una strada a pedaggio di 658 km nel Nord. Altre due operazioni di grandi dimensioni sono in calendario: la vendita di una quota del 30% nell'aeroporto di Atene tramite un'offerta pubblica e la concessione a lungo termine dell'autostrada Attica, una tangenziale nell'area di Atene lunga 70 km.
Il Paese guidato da Kyriakos Mitsotakis punta poi a quotare l'aeroporto di Atene nel primo trimestre e la vendita potrebbe fruttare più di 750 milioni di euro, ha detto Politis, aggiungendo che la tedesca AviAlliance, detentrice di una quota del 40%, acquisirà un ulteriore 10%. Il resto sarà sul mercato.
Sul fronte delle autostrade, potrebbe muoversi Abertis di Florentino Perez che è in una fase di espansione internazionale e potrebbe guardare anche a questo dossier. Così come il Gruppo Gavio che, pur essendo concentrato (con Astm) nello sviluppo della sua piattaforma brasiliana Ecorodovias, potrebbe decidere di allargarsi a Est. Mundys della famiglia Benetton potrebbe invece essere interessata allo scalo di Atene alla luce del focus sul settore aeroportuale.
Entro la fine del 2023 Atene prevede anche di lanciare la vendita di una quota del 67% nel suo porto di Lavrio, a sud-est di Atene, e di invitare offerte per porti turistici sull'isola di Corfù e nel Golfo di Corinto. Msc -società crocieristica di Gianluigi Aponte - potrebbe essere in prima linea alla luce del fatto che gli asset rientrerebbero perfettamente nel suo core business di sviluppo. Infine, l'energia.
Ci sono ipotesi in campo anche per la quotata Helleniq Energy, società che sta vivendo una forte trasformazione rifocalizzando il business sull'energia pulita. Sul fronte energetico la partita è ancora molto indefinita, ma l'Italia non manca ad Atene e dintorni: un anno fa Italgas ha comprato in Grecia la rete di distribuzione Depa.
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