Niente Happy Meal per McDonald's. L'Antitrust si prepara a cuocere l'azienda californiana a fuoco lento: si parla di un rischio sanzionatorio fino a 1,6 miliardi di euro circa, il 10% degli introiti del colosso Usa degli hamburger che tuttavia, più che da BigMac e patatine fritte, guadagna sugli affitti e sulle commissioni imposte ai propri affiliati. Situazione su cui si sarebbero accesi i fanali dall'Antitrust.
Formalmente l'apertura dell'istruttoria dovrebbe essere comunicata il prossimo lunedì nel bollettino dell'Agcm, ma la notizia data dalla Reuters non è finora stata smentita e si salda ai precedenti esposti formulati dalle associazioni dei consumatori. Cinque anni fa, come ricorda uno studio dell'Istituto Bruno Leoni, contestazioni simili erano state promosse di fronte alle autorità locali e poi inviate all'attenzione della Commissione Europea dal Codacons e da Cittadinanza e Movimento Difesa del Cittadino, oltre che da associazioni a difesa dei diritti dei consumatori francesi e tedeschi. Interpellata a riguardo McDonald's Italia non ha commentato.
I rilievi formulati dall'Agcm, secondo la ricostruzione dell'agenzia, attengono alle clausole dei contratti di franchising su prezzi, fornitori, acquisti, promozioni e gestione finanziaria, ritenute abusive dai tre affiliati che hanno sollevato il tema. Simili condizioni evidenzierebbero, stando alle accuse mosse dai tre franchisee, un rapporto di dipendenza economica e un comportamento abusivo di posizione dominante.
Più in dettaglio cinque anni fa erano stati contestati anche gli affitti più elevati rispetto ai canoni di mercato che fidelizzano coattivamente i franchisee, l'illegittima politica di fissazione dei prezzi, gli obblighi anticoncorrenziali imposti agli affiliati e, in particolare, i prezzi più economici dei menù più costosi nei ristoranti affiliati rispetto a quelli in gestione diretta dove per di più il personale sarebbe più numeroso (margin squeeze).
Sul nostro territorio il gruppo vanta 615 ristoranti di cui la gran parte (85% circa) gestite in franchising (a livello globale la percentuale si attesta al 93%).
L'affiliato, che per candidarsi al contratto di franchising, solitamente ventennale, deve avere tra i 32 e i 49 anni e disporre di almeno 250mila euro (di cui fino a 45 per la commissione iniziale e la parte restante per l'investimento base), dovrà corrispondere a McDonald's il 17% delle vendite nette su base mensile che comprendono le royalty (il 5%), la pubblicità nazionale (il 4%) e l'affitto mensile della struttura (il sito dell'azienda non dà indicazioni precise, ma le stime di mercato parlano dell'8% circa).
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