Il compito di un grande gruppo industriale presente sui mercati internazionali è mantenere costante un elevato livello di competitività, condizione imprescindibile per traguardare obiettivi di successo. In tale ottica, lo sviluppo di una filiera di qualità in grado di garantire la necessaria efficienza nelle forniture, diventa un elemento di fondamentale valenza per la crescita. Se poi il gruppo in questione è Leonardo, leader industriale e tecnologico del settore Aerospazio Difesa e Sicurezza (AD&S) con ricavi a 14,1 miliardi euro, portafoglio ordini a 35,5 miliardi e quota export che pesa per l'83% sui ricavi, la costruzione di una supply chain virtuosa è un must.
FILIERA, ASSET STRATEGICO
Innanzitutto perché il gruppo guidato da Alessandro Profumo - che impiega oltre 50mila risorse nel mondo, delle quali oltre 31mila in Italia - traina una filiera presente in 77 paesi e composta da 11mila aziende, di cui oltre 4mila sono italiane con una presenza di Pmi pari all'87%. Solo in Italia, Leonardo è fulcro di un ecosistema che occupa oltre 126mila persone e genera 10,4 miliardi di euro di valore aggiunto con un valore degli acquisti di beni e servizi per oltre 4,5 miliardi nel 2021. La cura dei propri fornitori, unitamente all'importante presenza industriale di Leonardo - oggi sono 55 i principali siti in dodici Regioni - ha consentito lo sviluppo di filiere locali ad alta intensità di conoscenza e innovazione, che rappresentano un asset strategico per i territori di riferimento in termini di impatto economico, occupazionale e, ancor di più, per la qualità delle competenze sviluppate e il contenuto tecnologico dei prodotti e servizi realizzati.
IL MODELLO DELLA LOMBARDIA
La Lombardia è una tra le Regioni italiane dove il rapporto tra Leonardo e filiera è particolarmente rilevante a livello dimensionale e cementato a livello storico. Gli addetti diretti di Leonardo nella Regione sono infatti oltre 6.900, circa il 22% del totale Italia, e negli stabilimenti delle provincie di Varese, Milano e Brescia insistono i business delle divisioni Elicotteri, Elettronica, Velivoli e Cyber-Security. In particolare, il settore elicotteristico vanta un indissolubile legame con il territorio grazie agli storici insediamenti industriali, risalenti ai primi decenni del secolo scorso, varesini di Vergiate, Cascina Costa e Sesto Calende. «Nella Regione contiamo oggi su circa 1.350 fornitori ai quali nel 2021 abbiamo ordinato beni e servizi per oltre 930 milioni di euro, con un impatto occupazionale generato di circa 17mila addetti tra fornitori ed indotto», ricorda Giacinto Carullo, Chief Procurement & Supply Chain Officer di Leonardo, «e con una incidenza delle Pmi al 80%». Piccole e medie realtà che, forti della loro specializzazione tecnologica, contribuiscono alla realizzazione di prodotti che Leonardo, grazie ad una presenza commerciale in 150 Paesi, esporta in tutto il mondo.
L'ECCELLENZA ELICOTTERISTICA
Gli oltre 200 fornitori lombardi specializzati nell'elicotteristica forniscono prodotti e soluzioni all'avanguardia che vanno da dai servizi di progettazione al supporto al cliente finale, dalla realizzazione di componenti strutturali in leghe metalliche e materiali compositi alla realizzazione di equipaggiamenti e sistemi di bordo. Tra i supplier di punta, premiati con il Leonardo Supplier Awards a dicembre 2021, figurano la milanese Logic e la TPS di Gallarate, che da anni sono affidabili partner di Leonardo. La prima progetta, sviluppa e realizza sistemi avionici ed equipaggiamenti per elicotteri ed aerei civili e militari. La seconda è specializzata nei servizi di ingegneria e nella realizzazione di applicativi software.
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Per accelerare lo sviluppo sostenibile della filiera, Leonardo ha implementato il programma LEAP (Leonardo Empowering Advanced Partnerships), l'innovativo modello di gestione dei fornitori, giunto al quarto anno di vita, per creare le migliori condizioni atte a valorizzare capacità ed eccellenza tecnologica dei partner. «Ad oggi, sono circa 200 i fornitori inizialmente valutati per un percorso di partnership e per oltre 120 fornitori sono già stati attivati progetti di miglioramento e sviluppo», annota Carullo, «tra cui programmi mirati di formazione manageriale e tecnico-specialistica, accordi di partnership commerciale di lungo periodo, supporto per il trasferimento tecnologico, la trasformazione digitale e la cyber-security». E dai risultati di un recente studio condotto da un pool di ricercatori di prestigiose Università italiane, emerge come le imprese coinvolte nel LEAP abbiano, a partire dal 2018, migliorato la propria performance grazie al programma, sia in termini di dati di bilancio (vendite, profittabilità, investimenti in beni tangibili e intangibili) che in termini qualitativi (management, governance, innovazione) rispetto a fornitori aventi simili caratteristiche e non coinvolti nel programma.
IL MODELLO LEADS I SUPPLIER
«Inoltre, a partire dal 2020, abbiamo introdotto il nuovo modello LEADS (Leonardo Assessment and Development for Sustainability) di valutazione di aspetti e rischi di sostenibilità e di sviluppo dei fornitori chiave», ricorda Carullo, «che si pone come obiettivo la crescita a 360 gradi dei partner di Leonardo su più componenti e con parametri misurabili nel tempo». Dalle performance operative puntualità e qualità - alle competenze tecniche e capacità industriali fino alla sostenibilità Esg. Con riferimento a quest'ultima direttrice, Leonardo, nel 2021, ha analizzato oltre 500 fornitori chiave, valutandone la maturità in cinque specifici ambiti - compliance, business health, social-environmental responsibility, innovation, managerial capabilities - e identificando i punti di forza e le aree di miglioramento della filiera.
«Ciascun partecipante ha ricevuto la propria scheda di valutazione con una prima roadmap di sviluppo», conclude il manager, «con l'assessment che rappresenta così il punto di partenza per costruire il percorso verso un nuovo concetto di eccellenza per un ecosistema integrato e sostenibile».
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