I ministri Gilberto Pichetto e Adolfo Urso, rispettivamente a capo di Ambiente e Sicurezza energetica, e Imprese e Made in Italy, accolgono con favore e visioni positive anche per applicazioni nell'automotive, l'accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio Ue per aumentare l'uso di carburanti sostenibili (biocarburanti avanzati o idrogeno) nel settore dell'aviazione. Infatti, si è stabilita una quota minima di questi carburanti per l'aviazione da mettere a disposizione negli aeroporti dell'Ue, al fine di ridurre le emissioni e garantire la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
Dal 2025 almeno il 2% del carburante per aviazione sarà «green», quota che crescerà ogni 5 anni: 6% nel 2030; 20% nel 2035; 34% nel 2040; 42% nel 2045; 70% nel 2050.
«Tutto questo - il commento di Pichetto - lascia ben sperare che l'Ue sia finalmente pronta ad accogliere i biocarburanti sostenibili anche nel settore auto e van, come chiesto dall'Italia. L'intesa è un elemento in più per evidenziare, come ha già riconosciuto il G7 di Sapporo, che i biocarburanti contribuiscono a raggiungere in modo veloce ed efficace gli obiettivi di decarbonizzazione in un settore difficile come quello della mobilità».
E il collega Urso: «Siamo sulla strada giusta, finalmente, cioè di usare ogni tecnologia che può consentirci di migliorare l'impatto sull'ambiente. La delibera sul trasporto aereo spero consenta, presto, un'analoga decisione nel settore delle auto»
L'accordo temporaneo raggiunto in sede Ue prevede, inoltre, che una percentuale specifica del mix di alimentazione deve includere combustibili sintetici, come l'e-kerosene (1,2% nel 2030, 2% nel 2032, 5% nel 2035 e gradualmente il 35% nel 2050).
I biocarburanti per l'aviazione e quelli destinati alle auto non sono la stessa cosa. Nel primo caso ci sono specifiche molto restrittive, come il punto di congelamento: -40/-50 gradi. Per la trazione, invece, -5/-10 gradi sono più che sufficienti. Il capitolo costi: negli aerei sono di una volta e mezzo e anche il doppio rispetto ai biofuels per veicoli, sempre a causa delle maggiori limitazioni.
«L'Italia - interviene il deputato veneto Silvio Giovine (FdI) - ha molto da insegnare all'Europa e al mondo in tema di biocarburanti: le bioraffinerie Eni di Porto Marghera e di Gela ne sono un esempio.
La mia speranza è che l'accordo raggiunto possa rappresentare il primo step verso un'apertura all'uso dei biocarburanti anche per le auto, a tutela della filiera italiana ed europea dell'automotive; e questo, magari, già in occasione dell'appuntamento nel 2026 con la clausola di revisione sullo stop alla benzina e al Diesel per le vetture nel 2035».Carburanti «green» sono i biocarburanti - grazie a colture dedicate, grassi animali e olii di cucina esausti - e i carburanti sintetici (e-fuels), ottenuti da idrogeno verde e anidride carbonica catturata.
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