Se manca una politica energetica

Oggi l'Italia, tra i Paesi dell'Europa, è quella che paga il prezzo più alto dell'energia

Se manca una politica energetica
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L'impatto dei rincari energetici sta pesando moltissimo sull'attività delle imprese, già provate da un quadro economico particolarmente complesso. È evidente come sempre accade che a pagarne le conseguenze maggiori, oltre alle famiglie siano le realtà imprenditoriali più piccole. Quelle che hanno spalle meno larghe e nessuna protezione. Oggi l'Italia, tra i Paesi dell'Europa, è quella che paga il prezzo più alto dell'energia. Ho letto di un maggior costo del 22,5% in confronto alla media dell'Ue. Il che non può che tradursi in una forte contrazione della capacità di competere con le imprese del Vecchio continente. Il governo si è impegnato a introdurre misure efficaci allo scopo di ridurre l'impatto del caro energia. Si tratta di un passaggio fondamentale proprio perché il problema investe l'economia reale. L'allarme è stato lanciato: i piccoli imprenditori soffrono.

Il rischio concreto è che si vada incontro a una morìa di aziende, quelle più esposte e fragili. Sul tema veniamo da anni di ritardi e la questione è divenuta ancor più spinosa con la guerra esplosa tre anni fa nel cuore dell'Europa, nel suo fianco orientale. Certo, gli eventi inattesi possono scompaginare il quadro d'insieme. Ma i danni si possono contenere solo se il Paese può contare su una politica energetica solida e lungimirante. Purtroppo non è stato così. Il deficit è in gran parte dovuta a visioni ideologiche che ci hanno assai danneggiato come, a suo tempo, l'altolà ad investire sull'energia nucleare. Adesso è inutile piangere sul latte versato. Il decisore pubblico deve spingere con responsabilità per promuovere una politica energetica che abbia a cuore il destino del sistema produttivo italiano nel suo complesso. Eliminando, cioè, le storiche disparità di trattamento tra grandi e piccole e medie imprese.

Da ultimo, per restare in materia, risolvere la diatriba del peso degli oneri per finanziare le rinnovabili distribuiti in modo non proporzionato tra le imprese, come ha di recente rimarcato il presidente di Confartigianato Marco Granelli.

www.pompeolocatelli.it

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