Finalmente è arrivata la stretta sui "furbetti" del cashback: non si potranno più effettuare micro-pagamenti a breve distanza l'uno dall'altro presso lo stesso esercente per accumulare transazioni necessarie al programma di rimborso del 10% sui pagamenti con carte, bancomat, app di spesa e mezzi elettronici tracciabili.
Sms e "giustificazione"
Le verifiche sono scattate in vista della chiusura del primo semestre del programma: gli utenti sospetti riceveranno un sms che li avvisa dei controlli e, da quel momento, avranno sette giorni per giustificare il perché di tante piccole operazioni così ravvicinate nel tempo. Attenzione, però, perché non sono previste sanzioni se non quella di vedersi annullare le micro-transazioni che risultavano incluse nel conteggio del programma. Di conseguenza, perderanno posizioni nella classifica dei partecipanti con più transazioni digitali all'attivo: ricordiamo che i primi 100mila utenti iscritti al programma che alla fine di giugno avranno effettuato più pagamenti elettronici con gli strumenti registrati sull'app Io vinceranno 1.500 euro, somma che andrà a sommarsi al rimborso previsto dal cashback ordinario che può arrivare fino ad un massimo di 150 euro. Fino a questo momento, come riporta IlMessaggero, gli italiani che hanno aderito al cashback di Stato sono circa 8,6 milioni e le transazioni elaborate sfiorano le 640 milioni. La statistica ci dice che gli strumenti di pagamento attivati sono quasi 16 milioni e gli utenti con transazioni validate nel primo semestre del 2021 sono circa 7,6 milioni.
"Operazioni abusive"
La notifica che hanno ricevuto e riceveranno gli utenti sottoposti a controlli spiega che sono in corso verifiche su "transazioni anomale", che sono risultate essere "ricorrenti", di "importo irrisorio" ed effettuate in "numero elevato presso lo stesso esercente e nell'arco dello stesso giorno". Queste mini-transazioni, viene sottolineato nel messaggio, non si possono considerare "acquisti" ma operazioni "abusive" quindi saranno stornate, a meno che non si sappia dimostrare l'oggetto effettivo dell'acquisto.
La questione sollevata dai benzinai
Come ricorderete (qui il nostro articolo), i primi a segnalare questa problematica sono stati i gestori delle stazioni di benzina che si vedevano migliaia di mini-transazioni dagli utenti che facevano rifornimento in modo tale da scalare più rapidamente la classifica dei maggiori utilizzatori di carte e bancomat e conquistare un posto tra i centomila fortunati che a luglio intascheranno il super cashback da 1.500 euro: addirittura, c'era anche chi è arrivato a dividere un rifornimento da 7 euro in 62 pagamenti bancomat eseguiti in meno di un'ora, una tecnica consentita dal regolamento a causa di una lacuna normativa ma che ha un costo elevato in termini di commissioni per gli esercenti presi di mira. Ovviamente la notizia non è stata presa bene da chi aveva adottato questo sistema: sui social, i furbetti si difendono a colpi di post insistendo sul fatto che il regolamento non vieta la strategia delle micro-transazioni ma si trovano a fare i conti tutti quei partecipanti al programma che non hanno usato trucchi e che hanno condannato le condotte abusive.
I rimborsi relativi al primo semestre arriveranno a luglio e saranno pari, nel caso del cashback ordinario, al 10% delle somme spese con strumenti di pagamento digitali entro il limite massimo di 150 euro.
Il governo non ha escluso future modifiche alla misura che assorbe circa 5 miliardi di risorse. L'ipotesi di interrompere il programma con un semestre di anticipo, quindi alla fine di quest' anno, per risparmiare almeno un miliardo e mezzo di euro di soldi pubblici, non è del tutto tramontata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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