Non ci sarà l'aumento dell'Iva. Per varare la manovra fiscale del 2020, il Governo è dovuto ricorrere al piano B, anticipato nel concreto dall'approvazione della Nota di aggiornamento del Def, che precede la legge di bilancio vera e propria. E tra le misure indicate, compare anche il fronte delle detrazioni fiscali, che saranno ridotte in funzione del reddito.
Il principio è relativamente semplice: a chi ha meno sarà detratto di più. E viceversa. Quindi, le spese per la sanità, l'istruzione dei figli, il mutuo e le ristrutturazioni, che possono essere presentate al momento della detrazione fiscale dalla dichiarazione dei redditi, potranno essere sgravate a seconda del reddito. Gli sgravi inizierebbero a scendere per chi ha un reddito di almeno 100mila euro lordi all'anno e scomparirebbero per i super ricchi, che guadagnano oltre 300mila euro lordi annuali. Nella misura sarebbero coinvolte le detrazioni su spese sanitarie e ristrutturazioni edilizie, ma non sui tassi dei mutui.
Ma il principio degli sgravi correlati al reddito non verrà applicato solamente sulle detrazioni. La stessa strategia verrà messa in atto anche sui ticket sanitari per i farmaci e le prestazioni specialistiche. Chi guadagna di più, continuerà a pagare il ticket normalmente, mentre a chi ha un reddito inferiore il prezzo del ticket verrà diminuito e quello per le prestazioni specialistiche potrebbe essere eliminato.
Potrebbe anche essere stabilita una soglia di spesa, oltre la quale il paziente non è più obbligato a pagare le spese sanitarie.Dalla riduzione proggressiva degli sgravi fiscali applicata ai redditi più alti dovrebbero arrivare 1,5 miliardi di euro.
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