Metano, Ue punta sugli acquisti comuni

Primo bando per aggregare le richieste delle aziende, scade il 2 maggio

Metano, Ue punta sugli acquisti comuni

Passi avanti negli acquisti comuni di gas a livello europeo. La Commissione ha avviato ieri il processo che consente alle imprese di registrare le proprie esigenze tramite il meccanismo AggregateEU. Si tratta di un passaggio chiave per prepararsi al prossimo inverno «ricaricando» il deposito di gas in modo coordinato, utilizzando il potere di mercato collettivo per negoziare prezzi migliori con i fornitori internazionali. Ieri alla Borsa di Amsterdam il metano è intanto sceso sotto i 40 euro al megawattora.

«Stiamo compiendo un passo importante verso l'acquisto congiunto di gas nell'Ue», ha confermato la presidente Ursula von der Leyen su Twitter: «Metteremo in comune la nostra domanda e utilizzeremo il nostro potere di contrattazione collettiva per migliorare i prezzi per i consumatori».

Le aziende registrate hanno ora una settimana, fino al 2 maggio, per rispondere a questo primo bando. Raccolti i desiderata, i singoli volumi richiesti saranno sommati e messi in gara sul mercato globale. Una volta che la domanda «aggregata» europea di gas incrocerà le offerte dei fornitori internazionali, le singole società concluderanno l'acquisto: i primi accordi sono attesi entro l'estate. La Commissione non svolgerà quindi alcun ruolo nei negoziati.

Ulteriori gare saranno effettuate su base regolare, ogni due mesi per i prossimi dodici. Rimane nel frattempo aperta la possibilità per le imprese di aderire al meccanismo AggregateEU. Finora si sono registrate 67 aziende, mentre altre sono in fase di adesione. Inoltre, 11 aziende sono pronte a fornire servizi come «acquirente centrale» o «agente».

L'operazione dovrebbe permettere agli Stati europei di aggregare la domanda di gas per almeno il 15% dei rispettivi obiettivi nazionali di stoccaggi, pari a circa 13,5 miliardi di metri cubi all'anno.

Tali target sono stati concordati lo scorso anno come misure di emergenza dopo per rispondere alla scelta di Mosca di utilizzare le proprie forniture per far impennare i prezzi. Le misure mirano quindi a ridurre la volatilità.

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