Le tariffe delle addizionali regionali e comunali potrebbero impennarsi. Il tutto dopo lo sblocco da parte del governo della leva fiscale che in questi anni teneva a freno proprio le tasse locali. Gli aumenti in totale potrebbero ammontare a circa un miliardo su tutto il territorio nazionale. A svelare le cifre della stangata che ormai è imminente è uno studio, come riporta ilSole 24 Ore, di Confprofessioni che traccia tutti i rincari nelle addizionali. La previsione sugli aumenti deriva da una analisi delle serie storiche degli ultimi anni prima che entrasse in azione il blocco. Tra il 2010 e il 2015 l'incremento delle tasse è stato costantemnete di circa un miliardo all'anno.
Per l'esattezza, come sottolina Confprofessioni, è stato di 980 milioni su base annua. E da queste cifre è possibile dunque attendersi un imminente aumento delle tariffe anche dal 2019. In tutta Italia in questo momento sono circa i 6.728 i Comuni che possono ancora ritoccare le tariffe aumentando le tasse. Una fetta consistente di enti locali che dunque potrebbe spalancare le porte ai rincari che inevitabilmente andrebbero a gravare sulle tasche dei cittadini. Va detto che spetta poi ad ogni singola amministrazione locale decidere se e in che modo azionare la leva fiscale. Ma vista la penuria di risorse che spesso lamentano i Comuni, difficilmente gli amministratori locali si lasceranno sfuggire un'occasione del genere per poter aumentare le imposte. Su questo scenario, come ricorda il Sole 24 Ore, pesa l'appuntamento elettorale per circa 3.800 Comuni. Una scadenza che potrebbe frenare la corsa al ricaro.
Infine Andrea Dili all'Adnkronos sottolinea: "Probabilmente nei prossimi anni dovremmo aspettarci una ripresa della corsa al rialzo del prelievo fiscale da addizionali, tenendo conto anche delle altre novità legislative che presumibilmente impatteranno sul gettito di tali imposte e delle serie storiche. Dopo tre anni di blocco è presumibile attendersi un incremento consistente delle addizionali, aspettarsi aumenti vicini a 1 miliardo di euro costituisce una previsione prudenziale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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