Ricavi in crescita dell'8,5% per Mondadori a 807 milioni, con utile netto decuplicato a 44,2 milioni rispetto ai 4,5 milioni del 2020. Risultati dunque superiori alle attese grazie alla maggiore efficienza operativa con un forte incremento della redditività e della generazione di cassa. Con il risultato, dopo dieci anni, del ritorno al dividendo: la proposta è 0,085 euro per azione. «L'obiettivo - ha detto l'ad di Mondadori Antonio Porro (nella foto) - è quello di accrescere la componente dei dividendi, con una distribuzione del 40% del cash flow ordinario, il 25% in più rispetto al 2021». La posizione finanziaria netta è positiva per 37,4 milioni non considerando gli effetti dell'acquisizione di D Scuola, inclusi i quali si attesta a -94,8 milioni rispetto ai -14,8 milioni di fine 2020.
Il gruppo conta di crescere ancora nell'area libri, dopo l'acquisizione di D Scuola contando di raggiungere nei tre anni 1 miliardo di fatturato. Nel mirino ci sono nuove acquisizioni nel settore libri e nell'area trade che potrebbero essere annunciate a breve, come sottolineato dal direttore finanziario Alessandro Franzosi. Non sono invece all'orizzonte immediate nuove cessioni nel comparto periodici ma, se nei prossimi mesi diventassero possibili «verranno valutate» - ha aggiunto Porro.
Quanto al 2022 al momento i risultati di Mondadori sono in linea con le previsioni.
«Per ora non vediamo effetti particolari dal rincaro dei prezzi e della situazione geopolitica» - ha spiegato l'ad- avevamo già previsto un rincaro della carta dell'11% con un aggravio dei costi pari a 5 milioni. Il costo della carta potrebbe però aumentare e potrebbero esserci altri 5- 8 milioni di spesa in più non compresa nella guidance». In Borsa il titolo è cresciuto dello 0,61 per cento.
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