Pagare o non pagare? Questo è il dilemma. Parafrasando scherzosamente William Shakespeare, diciamo subito che le multe è bene pagarle per evitare di incorrere in sanzioni che, con il passare del tempo, diventano maggiorare rispetto alla cifra iniziale.
Viene addirittura riportato un caso di una persona che ha dovuto ipotecare la propria abitazione per debiti superiori ai 20 mila euro. Ovviamente si tratta di un caso estremo che deve essere da monito, però, che accumulare multe non è come collezionare medaglie di valore: con gli interessi che maturano, il conto alla fine diventa inevitabilmente più "salato".
Quando "conviene" non pagare
Secondo alcuni, l’errore più grande che si può fare quando si riceve una multa stradale è pagare. Questo perché, secondo quanto riportato da alcuni dati dal Sole 24 Ore – gran parte dei Comuni dimentica di riscuotere le sanzioni amministrative o, se lo fanno, agiscono troppo tardi, oltre cioè i termini di decadenza. La polizia, se non ti ferma nel momento stesso in cui avviene la violazione, deve spedire il verbale a casa entro 90 giorni. In caso contrario, la multa è nulla.
Invece, se la notifica viene ricevuta regolarmente e ciò nonostante si decide di non pagare, esiste anche un’altra possibilità per farla franca: si deve, infatti, ricevere la cartella esattoriale entro due anni dalla data in cui il Comune ha consegnato il ruolo con la multa all’agente della riscossione. Una volta decorsi due anni, opera la decadenza e la multa non può più essere riscossa: la cartella è quindi nulla e si può fare ricorso per liberarsi dal debito.
Ma non è tutto: anche se si ricevesse la cartella esattoriale entro due anni, la stessa non ha una validità eterna ma si prescrive dopo soltanto cinque anni. Se, in quest’arco di tempo, l’esattore non passa al pignoramento o non notifica una nuova intimazione di pagamento, si è nuovamente liberi da ogni obbligo. La domanda, però, sorge spontanea: ne vale davvero la pena? Conviene sperare in tutti questi incastri per non pagare le multe? Una volta può anche andare bene, forse due, ma di certo non sempre.
Un caso particolare. Non conviene pagare subito, invece, quando si ha intenzione di far ricorso dal Giudice di Pace perché si ritiene che la constestazione non sia corretta: il consiglio lo dà l'avvocato Luisa Landro del Foro di Parma, intervista in esclusiva per ilgiornale.it. "Ad esempio, una sentenza che mi ha visto protagonista perché avevo un permesso che non sapevo fosse scaduto, ha riguardato la Ztl (Zona a traffico limitato, ndr) dove ho continuato a transitare ma mi sono arrivate 50 multe - ci dice l'avvocato Landro - In questo caso ho avuto ragione nel dire che la sanzione sarebbe dovuta essere soltanto una perché la violazione è unica anche se protrattasi nel tempo. Se mi fosse stata contestata immediatamente, non avrei fatto le successive infrazioni. In ogni caso vale il principio che l'automobilista sia in buona fede, che abbia cioè la consapevolezza, sebbene errata, di poter transitare in Centro Storico".
Quindi, in caso di ricorso, la multa non va pagata subito altrimenti decade il luogo del ricorso. "In tutti gli altri casi consiglio di pagarla. Se, per qualsiasi motivo, non dovessi ritirare la raccomandata e va in riscossione, potrei avere il veicolo in fermo amministrativo. Quindi, inconsapevolmente, potrei circolare con un veicolo in fermo".
Multe stradali: ecco perché vanno pagate
Una multa stradale, come accennato in apertura, produce interessi particolarmente alti: si tratta di un importo pari al 10% ogni sei mesi. Questo perché la multa è già una sanzione e non è possibile applicare una sanzione sulla sanzione. Quindi, gli interessi elevati coprono la mora e servono per dissuadere l’automobilista dall’inadempimento. È qui che si cade nel primo grave errore: ritenere che rinviare a domani ciò che si può pagare oggi possa convenire. Chi paga la multa nei primi cinque giorni, ottiene anche uno sconto del 30%, se la stessa viene pagata entro 60 giorni l’importo viene versato in misura ridotta. Se la si paga dopo la scadenza dei 60 giorni, bisognerà versare l’importo in misura piena (pari quasi al doppio della sanzione) ma senza interessi. Dopo un semestre, invece, scatteranno anche gli interessi.
L'errore da non fare. Rinviare il pagamento della multa sperando che, nel frattempo, l’amministrazione dimentichi di riscuotere l’importo o invii il sollecito a prescrizione già intervenuta costituisce l’errore più grande. Infatti, tutte le soluzioni necessarie a invalidare il verbale richiedono sempre un giudizio con pagamento delle imposte che, nella migliore delle ipotesi, non sono inferiori a 50 euro. Senza contare la parcella dell’avvocato. È vero che per importi fino a 1.100 euro si può anche agire da soli, ma con ilrischio di sbagliare la procedura e perdere una causa vinta. Un conto è sapere di aver ragione, un altro ottenere l’accertamento delle proprie ragioni dinanzi al giudice. Come anticipato, infatti, la giustizia civile è a pagamento. Quindi, in ogni caso non si potrà farla franca "a costo zero", tutto ha un suo prezzo e spesso si scopre soltanto alla fine che, il prezzo da pagare per liberarsi dalla sanzione o dalla cartella è superiore rispetto a quello che si sarebbe versato se si fosse pagato subito.
Quando non basta pagare solo la sanzione
C'è un caso, però, in cui non è fondamentale soltanto pagarla e subito, ma va fatto un altro passaggio per evitare un addebbito ulteriore. È il caso delle multe con autovelox, come ci ha spiegato l'avvocato Luisa Landro. "Le multe vanno pagate nel momento in cui si è consapevoli di aver violato il codice. È molto importante, in caso di autovelox, pagare la contravvenzione ma comunicare anche il nome del guidatore - ci spiega - Anche questo è qualcosa che peggiora la situazione perché, essendoci la sanzione accessoria della decurtazione dei punti sulla patente, non basta soltanto pagare la multa ma è importantissimo comunicare anche chi fosse alla guida. Altrimenti arriverà raddoppiata, intorno alle 250 euro".
Ma c'è anche un motivo importante per contestare la multa causata dagli autovelox, che devono avere una certa taratura ed essere revisionati periodicamente.
"Molti hanno fatto ricorso dicendo di aver superato il limite ma non era stato dimostrato essere a norma", ci svela l'avvocato che consiglia, se non si è convinti, di "chiedere la fotografia alla polizia locale che ha rilevato la velocità, perché spesso possono sbagliare nel rilevare la targa ed, a volte, si sbaglia anche l'auto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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