Il comparto energia colpisce le borse europee e Piazza Affari, uscita positiva e dinamica dal giorno post-elettorale, segue questa volta il trend del resto d'Europa virando in negativo. Alle 12 Milano scivolava dopo un avvio positivo sotto la parità (-0,5%), Londra è invariata, Francoforte e Parigi presentavano, rispettivamente, rossi allo 0,5% e allo 0,6%.
A pesare il combinato disposto tra due fattori. In primo luogo i mercati stanno interiorizzando le svolte legate alle nuove prese di posizione della Banca centrale europea in cui si parla di un trend di aumenti dei tassi di interesse destinato a prolungarsi nei prossimi mesi. In secondo luogo, invece, a schiacciare le borse è una volta di più il "cigno nero" energetico legato all'annuncio di danni permanenti a Nord Stream 1 da parte di Gazprom. I danni avvenuti contemporaneamente su tre linee offshore di Nord Stream in un solo giorno "sono senza precedenti" e le perdite di gas rischiano di compromettere le forniture all'Europa, secondo quanto ha afferma l'operatore della rete Nord Stream Ag. L'azienda ha inoltre dichiarato l'impossibilità di stimare quando sarà ripristinata la capacità operativa del sistema di reti del gas. Lo "schianto" delle utilities in borsa è stato immediato.
I peggiori a Piazza Affari sonoEnel (-4%), Terna (3,9%), Saipem (-3%) e A2A (-2,8%), che pagano il combinato disposto dei due problemi: da un lato, infatti, il rincaro del gas avvicinatosi a 200 euro al MWh al Ttf di Amsterdam peggiora le prospettive del conto economico; dall'altro, i timori per un aumento dei tassi lasciano pesare sempre di più i costi di servizio sul debito corporate. E i timori di danni alla filiera per problemi economici alle aziende della catena del valore di minore dimensione aumentano l'incertezza.
Crescono i tassi, si annunciano nuovi rincari, si blocca la fornitura di gas e conseguentemente aumenta il rischio a breve termine per Paesi come l'Italia, che scontano dinamiche di dipendenza energetica. Il ministero dell'Economia ha collocato oggi un totale di 3,75 miliardi di Btp a 2 anni e Btp indicizzati. I rendimenti sono in forte rialzo. Nel dettaglio sono stati assegnati 2,5 miliardi di Btp Short Term (scadenza maggio 2024) con un tasso salito al 3,27% dal 1,86% precedente. Ottima comunque la domanda, del 70% superiore all'offerta. Sono stati collocati inoltre 1,25 miliardi di Btp indicizzati all'inflazione a 10 anni (scadenza maggio 2033) con un rendimento del 2,45% da 1,37% dell'asta precedente.
In un contesto in cui tutta Europa, dalla Spagna alla Germania, dal Portogallo all'Austria passando per la Francia, vede il benchmark dei titoli a dieci annni correre ulteriormente anche l'Italia, poi non fa eccezione e lo spread sale. Oggi il Btp italiano con scadenza a 10 anni alle ore 12 si stava spingendo al 4,64% e lo spread ha raggiunto i 254 punti. Questo genera chiaramente a sua volta un effetto-domino in borsa sui bancari-assicurativi: in Italia Generali (-2,5%) e Intesa (-1,8%) sono in testa ai ribassi, e Mps che continua a non riuscire a fare prezzo preoccupa.
La fase vissuta dall'Europa e dai mercati è decisamente problematica e non va sottovalutata. Le tensioni di borsa partono dalla madre di tutte le battaglie, l'energia. Che dovrà in Italia essere in testa all'agenda del futuro esecutivo, chiunque sia a guidarlo, per consolidare la sicurezza del sistema produttivo nazionale.
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