A finire nell'occhio del ciclone adesso è una norma che riguarda le "ritenute e compensazioni in appalti e subappalti". Il suo scopo, almeno in teoria, è quello di combattere il lavoro nero ma, in realtà, fa più danni della grandine. Il decreto fisco prevede che "un committente sostituto d’imposta" che decida di affidare a un’impresa "l’esecuzione di un’opera o di un servizio" sia tenuto a versare le ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati in quell'appalto entro il 16 del mese. Così, tra l'altro, il governo spera di recuperare 71 milioni di euro.
La verità è che questa misura aumenta i costi e peggiora la burocrazia. A farne le spese sono non solo aziende, cooperative e artigiani, ma anche 14 milioni di famiglie che vivono all’interno di un condominio. Già, perché detto in altre parole, stando all’articolo 4 del decreto fiscale, chi affida alcuni lavori a terzi, una volta ricevuti soldi e informazioni del caso dall’impresa incaricata, sarà lo stesso che dovrà versare le ritenute ai dipendenti di quello stesso appalto. Il compito non tocca né al committente né alla dita che ha preso l’appalto. Lo stesso committente, inoltre, dovrà fare da "cane da guardia": se l’impresa non lo paga dovrà smettere di girare i soldi ai dipendenti, a costo che i lavori possano venire interrotti.
Chi ci rimette
A rimetterci saranno, ad esempio, le imprese di pulizia, dal momento che i dipendenti di queste aziende lavorano infatti per più amministrazioni condominiali. Ma a rimetterci, come ricorda Libero, saranno anche le aziende più piccole, cioè quelle che nel corso dei due anni precedenti non abbiano fatto versamenti fiscali per almeno 2 milioni di euro: queste non potranno eseguire direttamente il versamento delle ritenute. Molti committenti potrebbero infatti scegliere le ditte più grandi per risparmiare tempo.
A favore della bizzarra norma troviamo il Movimento 5 Stelle, l’economista Maria Cecilia Guerra (Pd) e i rappresentanti della Guardia di finanza. Gli altri sono contrari. La Lega sottolinea come il governo rischi di bloccare il sistema degli appalti e dei servizi “colpendo i cittadini che vedranno aumentare le spese condominiali”. Allarme rosso anche da parte di Confedilizia: “Questa norma sarebbe devastante per i condominii”.
A questo proposito il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, ha scritto una lettera al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Dal canto suo, il ministro ha fatto sapere ai detrattori che “studierà la pratica” e apporrà, nel caso, “eventuali modifiche”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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