Nel 2022, per ciò che riguarda la cassa integrazione, con un salario che arriva fino ai 2.159 euro mensili, l’assegno che verrà corrisposto darà pari a 1.199 euro lordi al mese, ovvero 1.129 euro netti. Lo chiarisce una circolare dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, che entra nello specifico dopo le novità introdotte dall’ultima legge di Bilancio. Fino allo scorso anno, chi aveva lo stesso reddito da lavoro usufruiva di un importo massimo di 998 euro lordi mensili che penalizzava oltremodo i lavoratori rispetto alla regola dell’80% da garantire in riferimento all’ultima retribuzione incassata.
Riduzione dell’anzianità
Come riporta il Corriere della Sera, un altro cambiamento importante è l’abbassamento della soglia minima di anzianità per poter percepire l’assegno. Si scende da 90 a 30 giorni. Nulla di diverso, invece, per tutti coloro che hanno una retribuzione inferiore ai 1.200 euro lordi al mese, per i quali l’80% era in ogni caso al di sotto del primo tetto. Per i redditi da lavoro superiori ai 2.159 euro mensili, infine, il termine stabilito rimane a 1.439,66 euro.
Cresce il numero dei beneficiari
La legge di Bilancio del governo Draghi, inoltre, ha allargato la platea dei destinatari della cassa integrazione, anche della Cigo, ossia dei guadagni ordinaria, un istituto il cui scopo è quello di rispondere a crisi di breve durata e di natura transitoria, della Cigs, ovvero quella dei guadagni straordinaria, dei fondi di solidarietà bilaterali e del fondo di integrazione salariale. Incrementi sono previsti ugualmente per i lavoratori a domicilio e gli apprendisti.
Non piacciono a tutti le nuove regole introdotte dalla legge di Bilancio e per questo motivo è stato già avviato un dibattito tra le parti sociali in causa per trovare i giusti compromessi utili a rendere operativa la nuova normativa.
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