Occhio al prelievo bancomat: quando scatta il controllo del Fisco

Per combattere evasione fiscale e riciclaggio di denaro, il Fisco ha nuovi e pieni poteri sul controllo dei prelievi bancomat: ecco cosa cambia e gli errori da non commettere

Occhio al prelievo bancomat: quando scatta il controllo del Fisco

La lotta all'evasione fiscale si fa sempre più serrata: dopo l'introduzione della doppia sanzione (dal 30 giugno) sui commercianti che si rifiutano di fornire pagamenti con il Pos elettronico, una stretta è in arrivo anche sul classico prelievo bancomat. Il Fisco, infatti, potrà monitorare in maniera molto più assidua ed efficace conti correnti e carte di credito come mai accaduto in precedenza. Come scrive LaNotizia, è come se ci fosse una specie di "super anagrafe dei conti correnti".

Cosa può succedere

La cosa importante è che saranno verificate le abitudini degli italiani relativi soprattutto al bancomat che rimane uno degli strumenti più importanti quando si tratta di evasione o riciclaggio di denaro. Quando scatterebbe l'allarme? Gli esperti spiegano che il "trucco" è quando si verificano due estremi: o troppi prelievi ravvicinati o troppo pochi rispetto alla tipologia di vita e di lavoro di una data persona. Questa tipologia di atteggiamenti potranno portare a verifiche e accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate che, in maniera accurata, potrà cercare di capire il perché si stia verificando quella data situazione.

Qual è l'arma del Fisco

Questo tipo di strumento di fatto è l'arma in più del Fisco per monitorare tutti gli spostamenti di liquidità degli italiani. Come ricorda Liberoquotidiano, se si prelevano oltre 10mila euro in un mese, anche se non nella stessa soluzione, il lavoratore preposto dovrà chiedere al cliente conto e ragione di quello che vorrà fare con quella liquidità per poi comunque contattare la direzione della banca. A questo punto sarà a discrezione della Uif (Unità di Informazione Finanziaria) se procedere o meno con ulteriori controlli da parte del Fisco. Ma è importante ricordare quanto abbiamo trattato sul Giornale.it: il limite per i pagamenti in contanti, per tutto il 2022, rimane di 2mila euro. Dal prossimo anno questa cifrà si abbasserà a mille euro.

Attenzione al "tetto" sui contanti

Anche in questo caso, ovviamente, sono previsti controlli fiscali oltre a multe e sanzioni per chi non rispetterà questo "tetto": per l'acquisto di un bene superiore a duemila euro, c'è la possibilità di pagamento in contanti e con carte, ovviamente non soltanto con le banconote pena lo scatto delle sanzioni.

Attenzione: si potrà ritirare al bancomat una cifra superiore a duemila euro, il punto è che non potranno essere spesi tutti insieme. Si potrà fare, chiaramente, un pagamento che supera due mila euro utilizzando i comuni strumenti tracciabili come carta di debito, credito, bonifico bancario o assegno.

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