Le tasse sulle Pmi iniziano lentamente a calare: l’abolizione della componente lavoro dell’Irap consentirà quest’anno una riduzione dell’1,7% del peso fiscale che scenderà dal 63,9% del 2014 al 62,2% di quest’anno. A calcolarlo è il Rapporto 2015 dell’Osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa secondo il quale "sulle piccole imprese continua ad accanirsi un fisco fra i più voraci d’Europa".
Il total tax rate - viene sottolineato - rimane ancora sopra la soglia del 59,2% del 2011. "Siamo ancora - spiega la Cna - ben al di sopra del 59,2% raggiunto nel 2011, l’anno zero del federalismo fiscale. Il calo del 2015 va interamente intestato all’abolizione della componente lavoro dell’Irap. Un beneficio che poteva essere ben più corposo, se non fosse stato dimezzato dal maggior prelievo dell’Irpef e dei contributi previdenziali degli imprenditori (IVS). Il taglio dell’Irap si è trasformato in reddito d’impresa, quindi immediatamente soggetto all’Irpef".
Nel dettaglio, è Reggio Calabria la città che detiene il triste primato nella classifica 2015 per "total tax rate" (la pressione fiscale complessiva sulle imprese), giacché il tasso tocca il 74,9%, "che significa -1,1% rispetto all’anno precedente, ma più 12,5% sul 2011". Secondo le cifre del rapporto, Bologna si conferma al secondo posto con il 72,9%. In base al dossier della Cna, in terza posizione si colloca Napoli (71,9%), al quarto posto Roma che l’anno scorso deteneva il poco invidiabile primato e nell’arco di 12 mesi ha ridotto il peso fiscale complessivo del 2,5%, con il 71,7%; a seguire, in quinta posizione Firenze (70,9%).
All’opposto, in base alle rilevazioni della Cna, vi sono i comuni "meno onerosi", si fa per dire: ossia Cuneo, dove "il total tax rate si ferma al 54,5% (-0,8% sul 2011), Gorizia (55,2%), Sondrio e Belluno (55,3%), e Udine (55,7%)".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.