Il termine ultimo per presentare all’Inps la dichiarazione dei redditi riguardante l’anno di imposta 2019 è scaduto lo scorso 28 febbraio. Ad essere interessati sono i pensionati che hanno altre fonti di guadagno oltre all’assegno pensionistico. Compiere questo atto è di fondamentale importanza, poiché si rischia, qualora non si sia ottemperato al passaggio richiesto dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, di perdere la pensione di marzo. Ma cosa succede a chi non ha inviato il modulo entro la fine di febbraio?
Per tutti coloro che sono titolari di pensioni integrative o che percepiscono l’assegno dopo aver lavorato all’estero, come riporta Conto Corrente online, c’è la sospensione del pagamento della mensilità. Il termine del 28 febbraio per la presentazione della dichiarazione reddituale, però, non è perentorio. Si può rimediare all’errore fino al termine del mese di marzo. Qual è il procedimento da seguire per rimettere la situazione a posto? Il consiglio, per non incorrere in ulteriori errori, è quello di rivolgersi al Caf, al quale si dovranno trasferire tutti i documenti richiesti, oltre alla lettera di avviso ricevuta dall’Inps.
In alternativa, per chi sa navigare su Internet, c’è la piattaforma online dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Per entrare bisogna utilizzare le credenziali Spid, Cid o Cns. Qualsiasi è la procedura scelta, però, si deve regolarizzare la propria posizione quanto prima possibile, in modo da scongiurare il pericolo della revoca dell’assegno di marzo.
D’altronde, sia ricorrere al Caf sia utilizzare la piattaforma online è molto semplice e non richiede tanto tempo. In ogni caso, ogni pensionato dovrebbe controllare la propria pensione ogni mese, onde evitare spiacevoli imprevisti difficili da sanare in un secondo momento.
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