Con l'arrivo del nuovo anno, per quanto concerne il calcolo delle pensioni, è prevista la rivalutazione con adeguamento al costo della vita. L'indice di perequazione dovrebbe assestarsi al + 1,7% rispetto al 2021, anche se, come previsto ed anticipato dall'Inps, tale percentuale verrà a diminuire fino all' 1,6% nei primi tre mesi dell'anno. Una prassi che prevede poi il conguaglio della differenza a partire dalla prossima primavera.
A decorrere da gennaio, oltre all'Irpef, saranno effettuate anche le trattenute relative alle addizionali regionali/comunali per il 2021, dato che vengono tradizionalmente distribuite su 11 rate nell'anno successivo a quello di riferimento. Oltre ciò, è stato realizzato anche il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2021 (ovvero Irpef e addizionale regionale/comunale a saldo), effettuato sulla base del totale delle sole prestazioni pensionistiche. Nei casi in cui tali trattenute siano state inferiori rispetto a quanto dovuto su base annua, le somme verranno, come consuetudine, recuperate a debito nel calcolo degli assegni relativi ai primi due mesi dell'anno in corso. Qualora il ricalcolo dell'Irpef determini un conguaglio a debito di importo superiore ai 100 euro, ma solo se si tratta di pensionati che incassano annualmente una cifra inferiore ai 18mila euro, la rateazione verrà estesa fino alla mensilità di novembre. Tutte le somme eventualmente conguagliate, comunque, dovranno essere inserite e documentate all'interno della Certificazione Unica.
Pensioni all'estero
Per quanto riguarda, invece, i pensionati italiani che vivono all'estero, il biennio 2022/2023 sarà quello delle verifiche a tappeto. Come annunciato dall'Inps prima di Natale, infatti, partiranno i controlli per accertare l'esistenza in vita dei beneficiari del trattamento previdenziale.
Tutti coloro i quali risiedono attualmente in America, nei Paesi scandinavi, negli Stati dell’Est Europa, in Asia e in Medio ed Estremo Oriente, a partire dal prossimo 7 febbraio, riceveranno da Citibank Na, ovvero l'istituto che si occupa di effettuare i pagamenti al di fuori del territorio nazionale per conto dell'Inps, gli specifici moduli di richiesta di attestazione dell'esistenza in vita. Se la documentazione non verrà compilata e restituita entro il 7 giugno 2022, il pagamento del mese di luglio potrà essere effettuato solo in contanti presso le Agenzie Western Union. Nel caso in cui al mancato invio dell'attestazione in vita si aggiunga anche la non riscossione della pensione, il pagamento della stessa sarà sospeso a partire dalla successiva rata, ovvero quella di agosto 2022.
La Fase 2 di questi controlli scatterà il 14 settembre prossimo, interessando i pensionati residenti in Europa (Paesi Scandinavi e Paesi dell’Est esclusi), in Africa e nel Continente australe. Una volta ricevuto il modulo, costoro dovranno restituirlo compilato entro e non oltre il 12 gennaio 2023.
In caso di mancata consegna, il pagamento della rata di febbraio 2023 potrà avvenire solo in contanti presso le Agenzie Western Union. Se saltassero sia la restituzione del modulo che la riscossione, la pensione sarà sospesa a partire dal mese successivo, ovvero marzo 2023.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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