Entro luglio 2026, tutte le grandi società quotate nell'Ue dovranno adottare misure per incrementare la presenza delle donne nei consigli di amministrazione. Oggi, a dieci anni dalla presentazione della proposta, il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva la nuova legislazione conosciuta come direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione (Women on Boards). L'obiettivo è introdurre procedure di assunzione trasparenti nelle società in modo che, entro la fine di giugno 2026, il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e il 33% di tutti i posti di amministratore siano occupati dal sesso meno rappresentato. Il merito rimarrà il criterio principale durante le procedure di selezione. «Dopo 10 anni dalla proposta della Commissione Europea, ora avremo una legge europea sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle società. Il soffitto di vetro che impediva alle donne di accedere alle posizioni di vertice delle aziende è stato infranto. È un momento davvero storico e commovente», ha scritto su Twitter, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen (in foto).
Le società quotate dovranno fornire annualmente informazioni sulla rappresentazione di genere nei loro cda alle autorità e, se
gli obiettivi non sono stati raggiunti, dovranno spiegare come intendono rimediare. Le informazioni saranno pubblicate sui siti delle società. Le piccole e medie imprese con meno di 250 addetti sono escluse dalla direttiva.
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