Avvio di settimana burrascoso per Piazza Affari. Gli indici di Milano chiudono in rosso, l'indice Ftse Mib a -1,81% e l'All Share a -1,79%, trascinati al ribasso dalle banche con un passivo all'incirca doppio rispetto alle altre piazze continentali. Pesa l'attesa del referendum di domenica prossima dopo che ieri il Financial Times ha sottolineato come otto istituti siano a rischio con un'eventuale vittoria del No alle riforme costituzionali imposte da Matteo Renzi. E lo spread torna a salire sfiorando i 190 punti base.
"Se il prossimo 4 dicembre Renzi perderà il referendum costituzionale fino a otto banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire". A fare terrorismo psicologico è (ancora una volta) il Financial Times secondo cui, citando funzionari e banchieri di alto livello, l'eventuale vittoria del No tratterrebbe "gli investitori dal ricapitalizzare" gli istituti in difficoltà. "Renzi che ha detto che si dimetterà se perderà il referendum, ha promosso una soluzione di mercato per risolvere i problemi da 4.000 miliardi di euro del sistema bancario italiano". E nel caso di dimissioni dell'ex rottamatore di Firenze i banchiere temono "la protratta incertezza durante la creazione di un governo tecnico". Secondo il Financial Times gli otto istituti a rischio sono il Monte dei Paschi di Siena, la Popolarte di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Così in un paniere principale dominato dal segno meno, la Borsa di Milano ha registrato forti tensioni sul comparto bancario, con raffiche di sospensioni su Mps. Il titolo dell'istituto senese, riammesso più alle contrattazioni, ha perso il 13,80%, nel giorno del via libera della Consob al prospetto informativo relativo alla conversione volontaria di bond subordinati in azioni.
A inizio di settimana parte male anche la seduta per i titoli di Stato sul mercato secondario con lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi a ridosso di quota 190 punti base. Il differenziale di rendimento tra il Btp benchmark e il pari scadenza tedesco sale a quota 189 punti, livello ai massimi da oltre due anni e mezzo (marzo 2014) dai 186 punti base registrato alla chiusura di venerdì. Il rendimento dei Btp resta fermo al 2,11% del precedente closing.
Ancora una volta assistiamo al solito ricatto dei mercati e dello spread che, a una settimana da un appuntamento importante come il referendum sulle riforme costituzionali, prova a viziare il voto degli italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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