"Il Pil non influirà sulla manovra 2025"

Giorgetti: "Messo in conto lo scenario sfavorevole. I mercati ci stanno premiando"

"Il Pil non influirà sulla manovra 2025"
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«Un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti, favorendo le prospettive di crescita dell'Italia: le ultime aste hanno evidenziato che la domanda per i nostri titoli di Stato è robusta, lo spread si è ridotto in modo significativo, i mercati e le agenzie di rating promuovono l'azione del governo». Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ieri nell'intervento alla 100sima Giornata mondiale del Risparmio, ha ribadito che la linea di politica economica è vincente e, pertanto, non cambierà.

Un concetto rafforzato anche ieri pomeriggio ad Assisi ove ha inaugurato una nuova sede della Lega. «Abbiamo messo in conto anche lo scenario meno favorevole e quindi non cambiano le previsioni di finanzia pubblica», ha spiegato il ministro sottolineando che le stime Istat sul Pil del terzo trimestre (+0,4% la crescita acquisita per il 2024) non determinano revisioni particolari. «Speriamo che nell'ultimo trimestre ci sia una ripresa ma non cambia la strategia del governo», ha aggiunto precisando che «abbiamo una previsione sugli interessi del debito pubblico che probabilmente e auspicabilmente è superiore se si riducono i tassi». Il problema della crescita economica, ha rilevato, è un tema europeo perché «questi risultati dipendono dall'andamento dell'industria» e quindi occorre riflettere su vasta scala.

Il mantra, insomma, è quello della prudenza. Più che modus operandi un vero e proprio stile di comportamento, anche per quanto riguarda il concordato preventivo biennale. «Siccome siamo prudenti abbiamo messo zero» relativamente alle stime di gettito, «quindi tutto quello che arriva più di zero è benvenuto», ha spiegato. «Dopodiché - ha proseguito - si chiama concordato perché bisogna mettersi d'accordo tra gli interessati e lo Stato e auspico che in tanti abbiamo scelto questa soluzione, ma dobbiamo aspettare perché, come è noto, in tanti arrivano l'ultimo giorno».

L'orizzonte della politica economica, ha ricordato alla platea riunita dall'Acri, è «ridurre le incertezze e trarre il massimo da ogni opportunità». Lo stesso Piano strutturale di bilancio, ha chiosato, ha l'obiettivo di «sostenere il sistema economico, riportando il debito pubblico su un sentiero realistico di discesa». Se queste sono le priorità, è chiaro che la manovra non potrà essere in alcun modo destrutturata da interventi endogeni alla maggioranza. A questo proposito, proprio per declinare il concetto anche in materia di risparmio, ha giustificato la decisione di aumentare al 42% la tassazione delle plusvalenze sulle criptovalute.

«È necessario che i risparmiatori siano consapevoli e siano in grado di distinguere tra gli investimenti che, pur nella loro rischiosità, finanziano progetti tangibili e altre forme di investimento, quali ad esempio le criptovalute, il cui valore è del tutto scollegato a beni o risorse economiche sottostanti», ha concluso.

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