Niente dividendo, almeno un miliardo di ricavi in meno e investimenti più che dimezzati «a causa del deterioramento delle prospettive di crescita dell'economia mondiale per la pandemia di coronavirus». Con queste misure emergenziali ieri il cda di Pirelli guidato da Marco Tronchetti Provera ha deciso di fronteggiare l'emergenza in corso.
In particolare, le stime sui ricavi 2020 sono state tagliate da 5,4 a 4,3-4,4 miliardi. La ragione di questa scelta sta nella revisione totale dello scenario macroeconomico alla base del piano industriale 2019-2022 presentato lo scorso 19 febbraio. Ora la Bicocca prevede per il 2020 un calo del Pil a livello globale pari a circa -2,8% (+2,7% le attese) e di conseguenza il mercato globale degli pneumatici dovrebbe subire nell'anno in corso una flessione di circa il 19 per cento. Per fronteggiare l'evoluzione negativa del contesto macro, sono state adottate alcune misure di contenimento dei costi a partire dalla riduzione dell'attività produttiva, dalla diminuzione delle spese di marketing, lo stop al dividendo e il taglio degli emolumenti del management. È prevista la riduzione del 50% del compenso fisso annuo lordo di Tronchetti Provera, anche per le cariche di vicepresidente, amministratore esecutivo e ceo, nonché per le cariche di consigliere e presidente di comitati consiliari. Sarà tagliata del 50% anche la remunerazione dei membri del cda e il 20% del compenso fisso annuo lordo dei manager di prima linea. In questo modo si contano di recuperare 31 milioni di euro che, insieme al congelamento della cedola (183 milioni) e la riduzione degli investimenti da 300 a 130 milioni, consentiranno di mantenere sostanzialmente invariate le previsioni di cash flow tra i 230 e i 260 milioni (220 milioni la stima di piano) a fronte di un ebit margin in lieve contrazione al 14-15% dal 17% atteso. Di conseguenza, la posizione finanziaria netta si dovrebbe mantenere a fine anno attorno ai -3,3 miliardi.
Alla fine del 2020 il cda di Pirelli aggiornerà integralmente le assunzioni di base del piano al 2022 ed, eventualmente ove le condizioni lo permettessero, convocherà un'assemblea per la distribuzione di riserve in caso di miglioramento della situazione. Soluzioni straordinarie per epoche straordinarie. D'altronde, nel complesso le società del Ftse Mib hanno già cancellato oltre 6 miliardi di dividendi (di cui quasi i due terzi relativi a Intesa e Unicredit) per mettere fieno in cascina se la recessione dovesse rivelarsi più dura di quanto ora possa apparire. Le vicende della Bicocca sono, tuttavia, ancor più interessanti visto che alcune novità hanno interessato la compagine societaria nei giorni scorsi. In primis, l'ingresso di Brembo che ha acquisito il 2,43% del leader internazionale degli pneumatici.
In secundis, la partnership strategica tra Camfin (10,1% di Pirelli) e Niu (5,19%) che sembra ventilare la possibilità di un riassetto nel quale soprattutto le case d'affari sembrano credere alla luce delle ipotesi di progressivo disimpegno da parte di ChemChina che controlla il 46 per cento. Marco Tronchetti Provera ha pubblicamente negato l'eventualità. Il patto italo-cinese scade con l'assemblea 2023. Il Covid-19 potrebbe solo accelerare gli eventi.
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