Una vittoria al fotofinish che consolida la posizione del management rafforzando l'asse privilegiato con Unipol. L'assemblea della Popolare di Sondrio, la prima da quando l'istituto valtellinese si è trasformato in spa, ieri ha visto prevalere la lista del cda che ha ottenuto voti pari al 25,56% del capitale eleggendo tutti e cinque i consiglieri in scadenza (su 15): il presidente Francesco Venosta, Federico Falck, Anna Doro, Nicola Cordone e Serenella Rossi. La lista di Assogestioni, rappresentante dei fondi di investimento, ha raccolto il 22,56% del capitale, perdendo la contesa di un'incollatura.
La vittoria della lista espressione della linea della continuità è stata ottenuta grazie all'appoggio del 9,5% detenuto da Unipol e del 3% di «Insieme per la Popolare», associazione di azionisti storici finalizzata al mantenimento del forte legame con il territorio nonostante la perdita dello status di cooperativa. «Sono stati riconosciuti e confermati i valori che hanno guidato e contraddistinto la nostra banca in 151 anni di storia: prima di tutto l'importanza dei territori in cui operiamo e della vicinanza alle rispettive comunità, alle famiglie e alle imprese, che sono il nostro grande patrimonio», ha commentato l'ad e dg Mario Alberto Pedranzini aggiungendo che «si rafforza così ulteriormente la fiducia nel modello di fare banca che ci caratterizza e ci differenzia da sempre, premiando il valore della continuità accompagnato da una forte vocazione all'innovazione».
Il risultato del voto (la partecipazione del 48,12% del capitale è record; ndr) rende, tuttavia, decisivo il ruolo del gruppo presieduto da Carlo Cimbri e del quale PopSondrio è partner nelle controllate bolognesi Arca Sgr (di cui detiene il 34,7%) e Arca Vita (14,8% ai valtellinesi). L'M&A, al momento, pare rinviato in quanto Bper, braccio bancario della compagnia assicurativa, dovrà prima integrare al meglio Carige.
Ecco perché i fondi, che pure avevano presentato un esposto a Consob contro il ricorso ai proxy advisor a sostegno della lista del cda sondriese, ritengono che sia terminato solo il primo tempo del match. L'auspicio degli investitori istituzionali, hanno rivelato alcune fonti, è che alla Sondrio «facciano tesoro» di un'esperienza costata cara «in termini di impegno e risorse» per la campagna elettorale assembleare e «vi sia davvero un'apertura al confronto con gli investitori istituzionali, un serio e approfondito ripensamento della struttura di corporate governance».
La speranza è «che finalmente venga presentato, per la prima volta nella storia della banca, un piano industriale che indichi la direzione per i prossimi tre anni» Sul mantenimento delle promesse del cda gli investitori continueranno a svolgere il proprio ruolo di monitoraggio e stimolo», che avrà un «momento di verifica» nell'assemblea del 2023, quando, tra l'altro, scadrà il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini.
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