Poste-Cdp, via allo scambio. "Tim, aperte tutte le strade"

Al gruppo di Del Fante va il 9,8% dell'ex monopolista. La Cassa stringe la presa su Nexi. Il bivio Vivendi-Iliad

Poste-Cdp, via allo scambio. "Tim, aperte tutte le strade"
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Via libera allo scambio Poste-Cdp sul capitale di Tim e Nexi. Ma la partita non finisce qui, perchè sulle alleanze tutte le strade restano aperte sia per l'azienda tlc che per quella dei pagamenti digitali. Ieri pomeriggio è partito il riassetto azionario delle due società con il via libera dei consigli di amministrazione di Poste Italiane e di Cassa Depositi e Prestiti allo scambio della partecipazione del 9,8% di Tim fino a ieri detenuta dalla cassaforte delle partecipazioni statali, al gestore di servizi postali. In cambio, la Cassa guidata da Dario Scannapieco avrà il 3,78% di Nexi, la società specializzata in pagamenti elettronici, salendo così dall'attuale 14,46% al 18,25 per cento.

L'acquisizione, si legge nella nota diffusa dal gruppo guidato dall'ad Matteo Del Fante e diretto da Giuseppe Lasco, «abilita l'evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane» e «a tal riguardo è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay, società interamente controllata da Poste Italiane, all'infrastruttura di rete mobile di Tim».

Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni di Tim viene poi sottolineato - sarà riconosciuto «in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a Cdp della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile». Per Poste si tratta di «un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia», conclude la nota. Dove si precisa, infine, che l'operazione si qualifica tra parti correlate (dal momento che Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti sono sottoposte al comune controllo da parte del ministero dell'Economia) «di minore rilevanza» e pertanto, è stata approvata dal board «previo parere favorevole espresso dal Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati costituito al suo interno». Advisor dell'operazione sono Rotschild per Poste e Deutsche Bank per Cdp mentre Intesa SanpaoloImiCib ha agito al fianco di Poste per il rilascio della fairness opinion al cda della società per la contestuale compravendita di azioni Tim e Nexi.

La mossa arriva dopo che nelle ultime settimane su Tim si era manifestato in modo pressante l'interesse di Iliad, di proprietà del magnate francese Xavier Niel, e del fondo di investimento britannico Cvc Capital Partners che avrebbe puntato a un possibile acquisto della quota del 23,75% detenuta dalla francese Vivendi, il maggiore azionista di Tim.

A tal proposito, ambienti vicini a Poste Italiane fanno sapere a il Giornale che l'operazione varata ieri dal cda è il contrario di un arrocco, anzi il gruppo è aperto a tutte le soluzioni finanziarie e alle possibili alleanze. Ed è pronto a procedere velocemente su qualsiasi strada. Insomma, c'è la disponibilità a dialogare con Iliad, con i fondi di investimento e a trovare anche una mediazione con Vivendi. Alla notizia dello scambio, i francesi hanno infatti minacciato barricate visti gli impedimenti che, secondo loro, la manovra può far nascere: se non è possibile vendere la quota (nessun fondo sarebbe interessato senza la prospettiva di uno spezzatino o un'aggregazione internazionale), è stato il ragionamento, allora non resta che far pesare il proprio scontento per la vendita della rete fissa, magari votando contro il bilancio nell'assemblea di aprile. Insomma, il timore di Bolloré e soci è che, con l'ingresso di Poste, ogni strada di aggregazione per Tim sia preclusa. In realtà, come abbiamo spiegato, la combinazione varata ieri lascia perseguibili tutte le strade.

Tornando all'alleanza tra Tim e Poste, si prevedono sinergie sul piano commerciale che potranno sostanziarsi sul comparto mobile (Poste Mobile ha il 4% della quota di mercato) e forse anche sul nuovo mercato dell'energia: con il

nuovo piano, infatti, l'amministratore delegato dell'ex monopolista, Pietro Labriola, ha annunciato che da quest'anno Tim inizierà a vendere luce e gas, mentre Poste ha già lanciato la sua offerta da quasi un paio d'anni.

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