Le agognate ferie, soprattutto dopo i due anni di incertezze che la pandemia ci ha lasciato in eredità, possono spingerci a essere incauti. Quando si prenotano viaggi e soggiorni online occorre fare più leva sulla calma che sulla voglia di relax.
Il primo rapporto DeepCyber, pubblicato lo scorso aprile su commissione dell’istituto italiano di ricerca socioeconomica Censis, illustra che il 40% degli italiani non usa strumenti per difendersi dalle minacce informatiche.
Inoltre il 65% degli italiani online ha ricevuto email inviate da malintenzionati con lo scopo di carpire informazioni sensibili.
I tour operator, i vettori di viaggio e chi affitta soluzioni abitative nei luoghi di villeggiatura, entrano nel pieno della stagione e, per questo motivo, occorre alzare la soglia dell’attenzione e sapere come comportarsi per evitare truffe.
Le truffe più comuni
La maggior parte delle aziende del settore turistico sono serie e godono di buona fama, però tra gli italiani – sempre secondo il rapporto Censis-DeepCyber – tra i cinque timori più avvertiti relativi agli acquisti online figurano anche le prenotazioni di viaggi e vacanze. Il Web dà ampio spazio anche ai privati e occorre rimanere vigili.
Tra le truffe più frequenti, così come riportato dalla Polizia postale, c’è quella ormai classica perpetrata da individui che vivono all’estero e che sostengono di essere in possesso di appartamenti da affittare per brevi periodi per i quali, dicono, c’è una forte domanda ed esigono quindi che la transazione venga conclusa in tempi brevi, in genere mediante una pagina web tanto finta quanto temporanea. Ricevuti i soldi cancellano la pagina e si danno alla macchia.
Questo caso si presenta in diverse declinazioni, ci sono truffatori che si spingono anchea pubblicare inserzioni su siti accreditati per l’affitto o la compra-vendita di immobili salvo poi avviare una conversazione privata, in genere via email, che si conclude nello stesso modo, ovvero con la preda che ha versato una caparra per una casa o un appartamento inesistenti.
Non da ultimo c’è la tendenza a formulare proposte allettanti, quelle in cui il sedicente proprietario offre una soluzione abitativa da sogno in una località ambitissima a un prezzo molto conveniente. In questo caso gli ingredienti per la truffa ci sono tutti: quando ci si muove online, se è troppo bello per essere vero, generalmente non è vero.
Come evitare le truffe
Affidarsi a piattaforme note e non lasciarle mai durante tutta la contrattazione. I truffatori preferiscono dialogare con le loro vittime per email o via WhatsApp, una conversazione – di solito abbastanza lunga – che lascia tracce visibili a tutti li espone a maggiori rischi.
Le piattaforme più gettonate e riconosciute, in genere, prevedono un sistema di recensioni lasciate dalle persone che hanno sfruttato il medesimo servizio in precedenza. I pareri degli altri utenti sono importanti soltanto se usati nel modo più adatto: mai credere senza riserve alle recensioni migliori, potrebbero essere fasulle o comprate, è opportuno invece concentrarsi su quelle negative e valutarle nel modo migliore, tralasciando le lamentele senza una reale importanza e concentrandosi sia sulle recensioni che esprimono un dissenso ragionato sia sulle risposte del venditore, che si tratti di un’agenzia di viaggio, un privato che affitta un appartamento o la riservazione di una camera in un albergo.
Se, durante la trattativa, il venditore chiede all’acquirente di prenotare mediante un sito esterno, è utile prendere il tempo per ragionare, se veramente è in grado di fornirci ciò che sostiene lo può fare anche mediante la piattaforma su cui ha pubblicato l’annuncio. Qualche truffatore si può trovare anche sulle piattaforme più rinomate ma, queste, sono molto vigili e attivano misure per scovarli e renderli innocui.
Gli affari condotti tra privati offrono meno garanzie, a meno che non si sia certi della serietà dell’interlocutore perché gode della fiducia di amici o famigliari.
Ricorrere a una piattaforma specializzata o a un’agenzia di viaggi comporta un costo maggiore ma pone al riparo da brutte sorprese anche nel caso in cui, per motivi di forza maggiore, le ferie dovessero saltare all’ultimo minuto e si volesse ottenere un rimborso.
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