Tim lavora al nuovo piano industriale e va avanti sul progetto Fibercop ma è ancora, formalmente, senza un capo azienda, una situazione che lo stesso presidente Salvatore Rossi riconosce come «delicata». Insieme al direttore generale Pietro Labriola ha incontrato le segreterie generali di Slc Cgil e Fistel Cisl. Il nodo governance è «un elemento che contraddistingue l'azienda da almeno un ventennio» ripete Rossi ai sindacati ma non lo sottovaluta e anche Labriola conferma che «il momento esige massima prudenza». Il manager però ha confermato di essere al lavoro sull'aggiornamento del piano e ha rassicurato i lavoratori: «Il mantenimento dei livelli occupazionali e la sostenibilità complessiva del piano saranno due elementi portanti delle prossime mosse aziendali».
I sindacati sono comunque preoccupati per la situazione e chiedono di nominare in fretta un nuovo ad. Mentre circola anche l'ipotesi di un avvicendamento alla presidenza, con il nome di Massimo Sarmi, attuale presidente di Fibercop, che prende quota. Un cda non è comunque ancora stato convocato e non è escluso che possa essere messo in agenda a metà mese, mentre Labriola lavora al nuovo piano che sarà presentato per un primo esame al cda del 26 gennaio. Nella strategia che sta mettendo a punto, sostenuto da Mediobanca e Vitale & Co. tutte le ipotesi sono prese in considerazione dallo scorporo della rete alla separazione delle altre 'factory' come il cloud.
Intanto Fibercop, il coinvestimento di Tim con Kkr e Fastweb per la fibra riceve una prima «luce verde» dall'Agcom che, a maggioranza, ha valutato l'offerta, dopo le modifiche e le integrazioni apportate a dicembre, «conforme al Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e ha deciso di avviare una consultazione pubblica sul conseguente
trattamento regolamentare della nuova rete». Il prossimo passo è dunque dare parola al mercato prima di notificare lo schema definitivo di provvedimento alla Ue. Contestualmente l'Authority ha chiesto un parere anche all'Antitrust.
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