Rc Auto, le tariffe ora calano. "Inflazione ormai alle spalle"

Signorini: "Settore solido, la liquidità è in miglioramento e la redditività in aumento. Attenzione al ramo Vita"

Rc Auto, le tariffe ora calano. "Inflazione ormai alle spalle"
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L'inflazione in calo e il taglio dei tassi da parte della Bce influiscono sui prezzi Rc auto che, dopo i rincari degli ultimi anni, hanno iniziato a rallentare. È quanto emerge dalla relazione annuale dell'Ivass, che descrive un settore «complessivamente sereno» nel quale la dotazione patrimoniale delle imprese «si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa». Anche la stessa crisi di Eurovita, superata con successo, è - tutto sommato - rimasta un caso isolato.

«Alla fine del 2023 i prezzi delle polizze erano cresciuti del 7,9% rispetto a un anno prima. La crescita è proseguita nei primi mesi del 2024, ma sta ora rallentando. A maggio il premio medio è stato pari a 400 euro, un valore che resta, seppure di poco, inferiore a quello dell'anno pre-pandemia», si legge nella relazione. «Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi», ha detto il presidente dell'Ivass, Luigi Federico Signorini. Soddisfatte le associazioni dei consumatori come Codacons e Unc che ritenevano ingiustificati i rincari dei premi degli ultimi anni, visti gli aumenti già registrati durante l'emergenza Covid. In generale, ha spiegato Signorini, la situazione patrimoniale del settore è solida: alla fine del 2023 l'indice di solvibilità delle compagnie italiane era del 258% (+12 punti rispetto al 2022), in linea con la media europea, nonostante le forti oscillazioni dei tassi di interesse. Il risultato di esercizio e il Roe, rispettivamente pari a 8 miliardi di euro e al 10,5%, sono tornati su valori prossimi a quelli pre-pandemici.

Il comparto Vita, che l'anno scorso aveva registrato una leggera perdita, quest'anno è tornato a produrre un utile significativo. Questo grazie anche alla deroga concessa dal Mef che ha consentito alle assicurazioni di sterilizzare temporaneamente 7 miliardi di euro di minusvalenze latenti nel portafoglio investimenti, per la gran parte nel ramo Vita. Sul ramo ha poi continuato ad influire il rialzo dei tassi, che anche nel 2023 ha incentivato i riscatti delle polizze vita, cresciuti del 63%, mentre la raccolta premi è diminuita del 3% circa. I riscatti hanno acceso il faro sulla liquidità e, anche su spinta dell'Ivass, le compagnie hanno messo in campo soluzioni «nel complesso efficaci». Tuttavia, ha sottolineato Signorini, «l'esperienza degli ultimi due anni ha messo in evidenza i rischi connessi ad alcuni modelli di business Vita». In presenza di rendimenti garantiti e facoltà di riscatto senza penalità, non possono che crearsi tensioni quando mutano le condizioni di mercato. «Servono correttivi e le compagnie dovranno ripensare l'offerta di prodotti».

La legge di Bilancio 2024 ha introdotto, per le imprese, l'obbligo di

stipulare una polizza assicurativa a copertura dei danni catastrofali. «Lo schema da mettere in piedi deve essere sostenibile per le compagnie assicurative ed efficiente per le aziende assicurate», ha concluso Signorini.

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