Tra i cattivi ricordi lasciati da Carlos Tavares, uscito di scena a inizio dicembre, c'è la perdita per Stellantis della seconda posizione in Europa nell'ultimo mese del 2024. E a superare il gruppo presieduto da John Elkann sono stati i «cugini» francesi di Renault con al volante l'ex Fiat, Luca De Meo (in foto).
La differenza di vetture vendute tra Stellantis (15 marchi) e Renault (tre brand) non è da poco: 130.097 unità per la casa della Losanga (+16,6% rispetto al dicembre 2023, quota mensile in crescita all'11,9% dal 10,6%) e 126.091 (-6,7%, quota scesa dal 12,9% all'11,6%) per il gruppo guidato ora in Europa dall'italo-francese Jean-Philippe Imparato.
È vero che il sorpasso riguarda solo dicembre 2024, mentre nei 12 mesi Stellantis ha mantenuto la seconda posizione (1,969 milioni di vetture immatricolate, -7,3%) nella graduatoria europea dietro a Volkswagen (3,407 milioni, +2,5%) e con un abbondante vantaggio su Renault (1,282 milioni, +3,2%), ma il segnale arrivato a fine 2024 non deve essere sottovalutato.
Sarà interessante vedere, a questo punto, il dato di gennaio per una conferma o meno, da parte di Renault, della seconda piazza in Europa.
Complessivamente lo scorso anno le immatricolazioni di auto in Europa sono cresciute dello 0,9% a 12,963 milioni di unità, mentre a dicembre l'incremento è stato del 4,1% (1,091 milioni). Dati, però, che restano ancora molto distanti dal periodo pre-pandemia e pre-crisi varie (energia, inflazione, guerre) quando il mercato continentale valeva, come vendite, il 18% in più, ovvero 15,805 milioni di unità.
Tornando ai dati annuali di Stellantis, eccetto Jeep (+2,9%), gli altri marchi della ex Fca hanno chiuso il 2024 in rosso: -33,8% Maserati, -27,4% Lancia, -20,4% Fiat-Abarth, -10,3% Alfa Romeo. Giù anche la quota di mercato: dal 16,5 al 15,2 percento.
In dicembre, la situazione è migliorata per Alfa Romeo (+18,2%) grazie all'effetto «Junior», mentre si è aggravata per Fiat-Abarth (-46,8%) e soprattutto per Lancia (-76%) nonostante la disponibilità della nuova Ypsilon. Negative anche Jeep (-2,9%) e Maserati (-0,1%), ma con le linee di produzione del Tridente di fatto ferme.
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