Grandi manovre su Nexi, sempre più snodo strategico nei pagamenti digitali che, con il lockdown e il distanziamento sociale imposto dalla Fase2, hanno preso quota anche in Italia tra quelle categorie professionali tradizionalmente più legate all'uso dei contanti. E il mercato è tornato a scommettere su un matrimonio con Sia per la creazione di un campione italiano nel settore al riparo da eventuali interessi stranieri in un mercato internazionali che, da mesi, sta consolidandosi.
Ieri Mercury, socio di riferimento del gruppo che riunisce i private equity Advent, Bain Capital e Clessidra, è sceso al 43,4% del capitale (dal 52,1%) con la vendita, tramite accelerated bookbuilding, di 55 milioni di azioni a 14,2 euro per azione (con uno sconto del 7% rispetto ai prezzi di mercato). In Piazza Affari il titolo si è allineato al prezzo di vendita chiudendo la seduta a 14,11 euro (-7,8%).
La nuova cessione da parte dei fondi arriva a poco più dei canonici 90 giorni di impegno a non cedere altre quote assunto da Mercury a gennaio dopo la vendita del 7,7% del capitale societario (all'epoca a 11,6 euro per azione con uno sconto del 6,3% rispetto ai valori di mercato). E non è finita qui. Entro fine giugno, con il via libera dell'Antitrust, dovrebbe chiudersi anche l'operazione di partnership sottoscritta lo scorso dicembre con Intesa Sanpaolo e che passa da una ulteriore cessione del 9,9% del capitale.
A quel punto, con Mercury ridotto al 33,5% di Nexi, un'integrazione con Sia lascerebbe lo spazio sufficiente a Cdp Equity (che di Sia ha l'83%) per farsi posto nel capitale del polo italiano dei sistemi di pagamento digitale che, secondo le stime di Mediobanca, potrebbe contare entro il 2022 su un giro d'affari di 1,9 miliardi e su un margine operativo lordo (ebitda) di un miliardo con 110 milioni di sinergie tra costi operativi e costi del lavoro. Con una valutazione di Sia a 12 volte l'ebitda (l'acquisizione, a febbraio, di Igenico da parte di Wordline è avvenuta a 15) e ipotizzando come avvenuta anche la cessione a Intesa Sanpaolo della prevista cessione di una partecipazione in Nexi, Mercury dovrebbe attestarsi intorno al 26% del nuovo polo rispetto al 18% circa della Cdp e all'8% della Ca' de Sass.
Fonti vicine a Sia e a Cdp Equity rallentano gli entusiasmi. Sia, a inizio febbraio aveva dato mandato a per verificare le opportunità di consolidamento o la quotazione, strade che a tutt'oggi rimangono aperte.
Nello scenario italiano potrebbe esserci un certo interesse per la creazione di un campione nazionale attraverso il matrimonio tra Nexi e Sia che metterebbe al sicuro una fondamentale infrastruttura finanziaria da eventuali interessi stranieri commenta in un report Mediobanca che poi aggiunge: Senza considerare che, nel contesto attuale di mercato, per Sia potrebbe rivelarsi complesso procedere con la quotazione in Borsa.
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