C'è finalmente intesa nella maggioranza di governo riguardo a quella che sarà la nuova riforma fiscale. Dopo giorni e giorni di discussioni, proprio nel corso della serata di ieri mercoledì 30 giugno si è tenuto un incontro decisivo fra le Commissioni finanze di Camera e Senato, rispettivamente presiedute da Luigi Marattin (Italia viva) e Luciano D’Alfonso (Partito democatrico). La riunione ha prodotto una bozza che sarà adesso sottoposta al governo, al quale spetterà emanare una legge delega entro 30 giorni. Tutti i partiti, secondo quanto riferito da La Stampa, si sono espressi a favore del documento, fatta eccezione per Fratelli d'Italia, che ha votato contro, e Leu, che da deciso di astenersi. Si sono, in ogni caso, registrati degli scontri anche fra i gruppi politici che hanno infine votato a favore: motivo di discussione, sono stati infatti la patrimoniale richiesta dal Partito democratico, la flat tax proposta dalla Lega e le cosiddette "tasse verdi".
L'obiettivo del documento è quello di iniziare un cammino che porterà ad "una riforma fiscale organica e strutturale (...) con la speranza e la fiducia che tale cammino possa partire col piede giusto e proseguire nell’interesse esclusivo della Nazione".
Il programma
Fra le proposte dei partiti messe nero su bianco sullo schema che sarà presentato al governo, figurano il taglio dell'Irpef a favore del ceto medio, l'abolizione dell’Irap con tanto di semplificazione dell’Ires e la riduzione di altre imposte. In particolare, per quanto riguarda l'Irpef, uno dei punti principali della nuova riforma del Fisco, il Parlamento chiede di introdurre un "abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000", eliminando le discontinuità e rivisionando le cosiddette "tax expenditures".
Tre, secondo il Parlamento, gli obiettivi del disegno della legge delega: una riduzione del numero delle agevolazioni fiscali, il miglioramento e la semplificazione del sistema, ed il raggiungimento di quelle risorse economiche che saranno impiegate per diminuire l'aliquota media effettiva del terzo scaglione Irpef.
Nel documento si chiede anche di eliminare l'Irap. Riguardo ciò, le commissioni propongono "un riassorbimento del gettito Irap nei tributi attualmente esistenti, preservando la manovrabilità da parte degli enti territoriali e il livello di finanziamento del servizio sanitario nazionale, senza caricare di ulteriori oneri i redditi da lavoro dipendente e assimilati".
Fra le idee avanzate, anche quella di un'imposta unica, che unisca "redditi da capitale" e "redditi diversi" nella categoria "redditi finanziari". Tutto ciò accompagnato da un abbassamento del prelievo. Le commissioni si sono inoltre occupate della lotta all'evasione fiscale, inserendo nel documento anche un capitolo sulla fatturazione elettronica, che deve diventare obbligatoria per tutti. Si tratta infatti, stando a quanto si legge nel testo, dello strumento "più efficace nel contrasto all'evasione". E ancora: "L'approccio strategico esplicitamente contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza vede nella digitalizzazione l'investimento più potenzialmente redditizio all'interno dell'Amministrazione finanziaria, assieme a quello volto a dotarla delle competenze tecniche necessarie per metterlo a valore".
Nello schema si è
trovato spazio anche per la cartelle esattoriali e la loro rottamazione, considerata positiva: "Lo Stato deve allontanare ogni tendenza a considerare il contribuente un evasore che ancora non è stato scoperto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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