Piazza Affari smentisce qualsiasi scenario catastrofico legato a un possibile effetto destabilizzante di una vittoria elettorale del centrodestra e nella seduta successiva alle elezioni chiude in positivo. Alle 17 il Ftse Mib di Milano in chiusura ha fatto segnare una crescita di poco inferiore al +1,3% nelle contrattazioni,, corretta poi dopo le vendite finali al +0,7%, e ha in quest'ottica guidato le performance dei mercati europei: dello 0,28% la crescita del Dax di Francoforte, dello 0,44% quella del Cac40 di Parigi.
Anche dopo un avvio fiacco di Wall Street il rialzo, che si era avvicinato all'1,4%, è comunque rimasto consistente. E il motivo è chiaro: i mercati finanziari in questa fase convulsa per l'Europa intera premiano, in ogni contesto, le soluzioni che garantiscono stabilità politica. Il governo di Mario Draghi, del resto, piaceva tanto per lo standing della figura quanto per la continuità della maggioranza di unità nazionale.
Lo scenario che profila una maggiorannza ampia del centrodestra, in quest'ottica, aiuta le borse a consolidare gli orizzonti anche dopo il cambio di legislatura. E del resto sarebbe stata problematica la definizione di ostile alle borse e alle big di Piazza Affari di un'agenda risolutamente pro-business e pro-impresa, focalizzata sul taglio delle tasse, come quella del centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Non a caso sul listino è emersa in grande evidenza Tim (+3,9%), azienda la cui partita industriale sarà al centro dell'agenda del futuro governo; in virtù delle prospettive di un incisivo intervento sul caro bollette e l'energia sono stati inoltre premiati i titoli industriali: spiccano Stellantis al +2,6%, StMicroelectronics che segna +2,3%, Iveco al +2,4% e Cnh al +1,9%. Bene anche le banche che portano in pancia quote consistenti di debito pubblico: la migliore prestazone è di Fineco che segna +4,9%, seguita da Banca Mediolanum (+3,2%) e Banca Generali (+2%). Positivi anche i dati di Intesa, +0,7%, e Unicredit che segna +1%. In assoluto in termini borsistici nella seduta odierna a svettare è Moncler (+4,7%) che prevede ottimi risultati nelle trimestrali.
Non c'è stato nemmeno uno scossone legato all'esito delle elezioni sullo spread tra Btp e Bund, nelle ultime settimane soggetto a diverse oscillazioni e a un andamento nervoso connesso alle decisioni della Banca centrale europea di alzare i tassi. La stessa Eurotower ha smentito oggi con Christine Lagarde rischi a breve termine sul debito. Questo nonostante lo spread sia in salita ai massimi dal maggio 2020, a 242 punti base: il rendimento del Btp è salito dal 4,36% al 4,51% in giornata ma in un contesto che ha visto l'intera Europa alzare la curva dei rendimenti. A trainarne la corsa, infatti, sono state le parole della Lagarde su nuovi rincari del tasso di interesse dopo i due aumenti deliberati a giugno e inizio settembre. Il Sole 24 Ore ha precisato che non c'è correlazione tra gli eventi elettorali e il rincaro dei Btp, dato che "i titoli di Stato italiani hanno ampiamente sovra-performato tutti gli altri bond della zona euro, anch'essi alle prese con un flusso di vendite abbastanza consistente e spalmato su tutte le scadenze della curva dei rendimenti", che ha portato in Germania e in Francia i decennali oltre il 2% di rendimento ai massimi del decennio, mentre in Italia l'incremento del Btp a 10 anni non è stato riflesso nel resto della curva dei titoli. Lo spread è calcolato sul differenziale del decennale italiano con quello tedesco, ma guardando i Btp in scadenza a 2 e 5 anni lo scostamento sui rendimenti della settimanna scorsa è nullo.
Non c'è un effetto elettorale sul decennale italiano, nota il quotidiano di Via Sarca, che aggiungne come Meloni abbia "passato indene il primo giuudizio dei mercati". E a rassicurare sulla crescita di valore del Btp nella giornata odierna da Piazza Affari è giunto il commento Ciro Pietro Luongo, direttore generale di Mts, il Mercato dei titoli di Stato, sull'andamento dei Btp dopo l'esito delle elezioni politiche, che ha smontato gli allarmismi: "Dai movimenti dei mercati del reddito fisso osservati nell'immediato post-elettorale ci sembra di poter constatare come gli operatori economici si siano già posizionati nelle scorse settimane nell'attuale scenario. Qualche nota più allarmistica, soprattutto proveniente da media esteri, non si è tuttavia tradotta in situazioni di panico sul mercato dove si registrano scambi costanti e ordinati, è presente un fisiologico rialzo dei rendimenti maggiormente accentuato nella parte medio breve della curva", ha dichiarato Luogno poco prima della fine delle contrattazioni.
"Il differenziale con il Bund - nota Luongo - rimane sotto controllo ed è positiva la prestazione dell'azionario. Pattern simili sono presenti negli altri maggiori debiti europei. Maggiore la preoccupazione per le speculazioni valutarie che hanno ingolosito gli operatori, di particolare entità il sell-off del debito britannico peggiorato da una sterlina via via più debole". In sostanza questo significa che Giorgia Meloni e il centrodestra di un possibile governo dovranno affrontare partite strutturali e comuni a tutte l'Europa, a partire dai rincari sui tassi e dal conseguente posizionamento degli investitori in posizione corta a breve termine per le conseguenze della crisi energetica. L'accumulazione di un forte concentrato di capitali speculativi sul debito italiano non si è riversata nelle ore successive al voto. L'appuntamento dei mercati è ora alle prossime mosse della nascitura maggioranza.
In quest'ottica bisogna capire come la reazione a caldo influirà sul primo giudizio dell'Italia venerdì è atteso il verdetto di Moody's che ha già messo in guardia sulle prossime sfide che attendono i partiti che saranno chiamati a governare, dal Pnrr al debito ma che difficilmente vorrà rompere le uova nel paniere a una condotta che ha, fino ad ora, premiato la stabilità. Il fondo Algebris ha commentato che il risultato di questa tornata elettorale "apre alla possibilità di un governo molto stabile, caratteristica poco ricorrente nella politica italiana, sempre che continui ad esserci unità all'interno della coalizione".
E anche Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di Ig Italia, ha sottolineato che probabilmente Moody's rimanderà ogni decisione sull'Italia dopo aver giudicato il governo e la manovra del 2023. L'Italia del centrodestra vincitore nasce, in quest'ottica, smentendo i gufi. E per il sistema-Paese e l'economia è indubbiamennte una notizia positiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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