«Anfia, gli imprenditori e le imprese sono sconcertati dalla decisione del governo di decurtare di oltre 4,6 miliardi, pari all'80% delle risorse previste, il fondo automotive destinato all'adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera. Inoltre, come ben noto a tutte le istituzioni, le aziende italiane oltre alle sfide del Green Deal, stanno anche affrontando una conclamata crisi industriale a livello nazionale che, unita al forte calo dei volumi di mercato a livello europeo, sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di un'eccellenza italiana», così la nota diffusa dall'Associazione della filiera italiana automotive, alla notizia del maxi-taglio previsto dal Disegno di Legge di Bilancio 2025.
«L'auspicio - aggiunge la nota - è quello di vedere fortemente ridotto il taglio nell'iter di approvazione della manovra in Parlamento. In caso contrario, questo tragico ridimensionamento delle risorse, segnerebbe una profonda frattura nella fin qui ottima collaborazione tra la filiera e il governo».
Sul piede di guerra anche i sindacati Fim, Fiom e Uilm: «Chiediamo che i 5,8 miliardi del fondo dell'auto vengano non solo ripristinati, ma anche incrementati, in linea con le necessità attuali e con quanto si dovrà ottenere anche a livello europeo, per sostenere una giusta transizione ecologica e occupazionale.
Per questo, ribadiamo l'urgenza di una convocazione ufficiale da parte della presidenza del Consiglio». Invito peraltro raccolto dalla premier Giorgia Meloni che ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati per un confronto sulla legge di bilancio in calendario il 4 novembre.
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