Stellantis, la 500 a Mirafiori. Ma così si è perso un anno

Tavares riporta l'ibrida a Torino. Per i sindacati doveva farlo prima: «Adesso è troppo tardi e troppo poco»

Stellantis, la 500 a Mirafiori. Ma così si è perso un anno
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Carlos Tavares sbarca a Torino, battezza la nuova Lancia Ypsilon (è made in Spagna, a Saragozza, «ma concepita qui e sviluppata a Balocco», tiene a precisare l'ad di Stellantis) e, in serata, a Mirafiori discute con i sindacati i piani per l'Italia. La novità riguarda la conferma delle recenti anticipazioni: la produzione a Mirafiori, dopo lo stop della linea di Tychy, in Polonia, della Fiat 500 ibrida. Per il via, però, bisognerà attendere i primi tre mesi del 2026. Ferdinando Uliano (Fim) definisce l'annuncio «un primo passo importante per rafforzare la missione produttiva di Mirafiori», ma il 2026 non è domani e per il polo il periodo di forte sofferenza è destinato a durare ancora a lungo. La 500 elettrica, che verrà affiancata dal modello più popolare, guarda intanto al 3 giugno, quando saranno in vigore i nuovi ecobonus. A parte il 2021, coinciso con il lancio (oltre 10.700 Fiat 500 elettriche vendute in Italia), nel 2022 e nel 2023 i cali sono stati pesanti: rispettivamente, poco oltre 6mila e circa 4.700 le unità richieste, in linea con la progressiva apatia del mercato verso queste motorizzazioni.

Per un rilancio concreto di Mirafiori, il trasferimento da Tychy a Torino della 500 ibrida sarebbe dovuto essere pensato a tempo debito, in modo che la produzione potesse iniziare già nel 2024. Da ora in poi la situazione sarà più difficile alla luce della pressante concorrenza cinese e dei nuovi scenari legati alla transizione energetica. «Ora il tutto implica la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori - affermano, per la Uilm, Rocco Palombella e Gianluca Ficco - per non parlare delle questioni ancora irrisolte come il rilancio di Maserati e del sito di Modena». Da qui l'urgenza di convocare un tavolo a Palazzo Chigi «nel tentativo di arrivare a un'intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all'Italia», chiedono i due sindacalisti.

E Stellantis? Rimarca la necessità di interventi che dipendono dalla politica e che incideranno sulla competitività del Paese e sulla transizione all'elettrico. Nulla di nuovo, dunque, rispetto ai precedenti incontri.

Tavares, ieri, è tornato sui dazi Ue a carico delle auto cinesi importate che la Commissione Ue ha previsto di varare. Argomento sul quale l'ad ha espresso opinioni divergenti: in un primo tempo favorevole, ultimamente (siglata la partnership con Leapmotor) contrario. E ieri? «L'Europa per ora ha scelto la via del protezionismo, ma non credo sia un vero protezionismo. Piuttosto, un impoverimento. Penso che se non si competa, si diventi più poveri».

Infine, la frecciatina di

Tavares al ministro Adolfo Urso. «Il governo greco è molto felice che chiamiamo così la nuova Lancia Ypsilon... », le sue parole riferite alle polemiche sul caso Alfa Milano, made in Polonia, ribattezzata forzatamente Junior.

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