Sindacati sul piede di guerra contro Ita. Per il 28 febbraio sono state proclamate quattro ore di sciopero, il primo per la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia. La protesta è sorta in seguito alla conclusione negativa della trattativa sugli aumenti salariali. Una «clamorosa marcia indietro al tavolo ministeriale che doveva sancire la chiusura positiva del confronto sulle retribuzioni dei dipendenti», hanno scritto in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Anpac, Anpav e Anp che stigmatizzano il disconoscimento dell'intesa preliminare di giovedì scorso quando l'azienda guidata dall'ad Fabio Lazzerini sembrava pronta a riconoscere gli aumenti.
Secondo quanto spiegato dalla compagnia, Ita al momento «non è nelle condizioni di firmare l'accordo» e «ha convocato un cda straordinario per l'inizio della prossima settimana», chiedendo «una nuova convocazione» del tavolo ministeriale successivamente al cda. Ma per sindacati e associazioni professionali questo non è che un «repentino e non previsto voltafaccia aziendale» che chiude «negativamente la procedura di raffreddamento in sede ministeriale». Di qui la proclamazione delle quattro ore di sciopero e la richiesta di un «intervento immediato» del ministero dell'Economia (azionista unico di Ita) «per fare chiarezza all'interno del cda». Secondo il segretario Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, «qualcuno non solo non ha a cuore gli interessi dei lavoratori, ma manca loro di rispetto ed ha, al contrario, interesse che venga messa a rischio l'operazione di ingresso di Lufthansa e la sopravvivenza stessa dell'azienda».
L'esatto contrario di quanto sembrava profilarsi giovedì sera quando Ita (che adesso conta 3.600 dipendenti) sembrava disponibile a concedere un aumento del 38% sui minimi tabellari per i piloti e del 23% per gli assistenti di volo, oltre a un ritocco al rialzo della diaria sui voli internazionali. Per quanto riguarda il personale di terra, si parlava di un incremento attorno al 15 per cento. Gli adeguamenti salariali erano previsti al termine della fase di start-up di Ita in base a quanto concordato tra le parti a dicembre 2021.
L'intesa avrebbe poi dovuto essere presentata a Lufthansa (in procinto di acquisire il 40% di Ita tramite un aumento di capitale riservato per 250-300 milioni), poi al governo e, infine, validata dal cda della compagnia. E, invece, si è registrato uno stop inatteso poiché la procedura si è capovolta: prima il cda per l'ok alla proposta e poi la formalizzazione.
Il conflitto con il sindacato può determinare ritardi anche sul fronte della privatizzazione. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva indicato in «due mesi» il margine di tempo necessario per arrivare al preliminare di vendita.
L'ingresso operativo di Lufthansa in Ita è atteso per l'estate. L'aeroporto di Fiumicino è destinato a diventare l'hub Lufthansa per l'America Latina e l'Africa in quanto è il più meridionale nel network del vettore tedesco.
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