Croce e delizia: è la storia del Superbonus 110% sui lavori edilizi che pochi giorni fa ha compiuto due anni di vita. Perché delizia? Sicuramente ha dato la possibilità di rinnovare, cambiare, sistemare e sostituire recuperando la somma spesa: sono stati effettuati interventi di ristrutturazione che altrimenti sarebbero rimasti incompiuti a tempo indeterminato perché non incentivati abbastanza. La croce, però, c'è stata: 14 modifiche in due anni significa non trovare mai il bandalo della matassa mettendo in confusione proprietari, operai, ingegneri e esperti del settore.
Ogni mese una modifica
Per l'esattezza, in media, le modifiche sono avvenute ogni 52 giorni come ricorda ItaliaOggi. Questo è diventato un boomerang nei confronti di addetti ai lavori e non perché ogni cambiamento è avvenuto ovviamente in corso d'opera tra l'inizio e la fine di un intervento gettando in confusione tutti. Pensate, pewre gli interventi più lunghi la normativa è cambiata anche tre o quattro volte. Se in alcune occasioni non è stata inficiata la bontà dei lavori, in altri l'assetto normativo è cambiato radicalmente con decreti d'urgenza.
I bonus edilizi
La situazione è stata vissuta in maniera parallera anche per l'articolo 121 del DL 34/2020 che riguarda gli altri bonus edilizi ottenuti con la cessione del credito o con lo sconto in fattura. Anche in questo caso la versione originaria è stata cambiata per ben nove volte rispetto alla prima, e anche in questo caso sono passati due anni dal suo avvio (proprio il 19 maggio, come oggi, ma del 2020). Gli esperti spiegano che "non c'è un filo conduttore" tra una modifica e l'altra. In molte occasioni, gli interventi hanno corretto ambito e applicazione delle disposizioni di bonus e superbonus con nuovi requisiti per gli immobili dento gli edifici "plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall'esterno".
Il problema frodi
Come ben ricordiamo, uno dei casi più controversi e problematici ha riguardato le numerose frodi ai danni dello Stato: ecco perché, spesso e volentieri, si è intervenuto per "sedare" questo aspetto cercando di ridurre l'opera dei furbetti. È nato quindi il Decreto Antifrodi (Dl 11 novembre 2021 n.157) che ha introdotto "l'obbligo dell'asseverazione di congruità delle spese e del visto di conformità anche per la cessione di bonus diversi dal 110%, nonché l'obbligo di assoggettare al visto di conformità anche l'utilizzo diretto del superbonus nella dichiarazione dei redditi" come spiegano gli esperti a ItaliaOggi. Il Superbonus, però, ha ottenuto un enorme successo e per certi versi ha fatto da volano anche alla precaria economia italiana già provata dalla pandemia.
Numeri controversi
Se è vero che sconto in fattura e cessione dei crediti a un certo punto hanno iniziato a funzionare bene, così non è andata per le frodi ma perchè è stato sovrastimato questo aspetto che, in realtà, ha toccato soltanto il 3% del totale e non numeri più grossi come spesso è stato raccontato. Ecco che, questa problematica, ha messo in crisi un intero sistema i cui effetti si sentono forte e chiari anche oggi.
La crisi del Superbonus è dovuta soltanto, per parlare dell'attualità, al blocco dei crediti da parte delle banche e che non sarà facilmente risolutivo. Come andrà avanti? Si riuscirà a rendere più snello un sistema che funziona ma è comunque zoppicante?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.